“Diserto la messa, perché distraggo i fedeli”. Lo dice Lino Banfi, in questa intervista a tutto campo, nella quale il popolare comico pugliese parla del suo rapporto con la fede e Padre Pio del quale è devoto.
Banfi, da pugliese, qual è il suo rapporto con Padre Pio?
“ Molto intenso , sono devoto a questo grande santo che però la mia famiglia ha usato verso di me come una specie di minaccia o avvertimento, quando ero giovane..”.
Oh bella, questa…
“ Io volevo fare l’ attore, avevo sempre nella testa questa idea, che in quel momento era una follia. Gli attori facevano la fame se non sfondavano, il rischio dunque era elevato. La mia famiglia era contraria e a casa mi dicevano: cambia idea, ti portiamo da Padre Pio per meditare e riconsiderare la tua condotta. Insomma, il frate , poveretto, era divenuto per me una specie di minaccia e incubo, ovviamente dopo ho cambiato idea”.
Chi la ha smossa?
“Carlo Campanini. Lui era figli spirituale di Padre Pio e ci diceva sempre ai noi ragazzi: andate a San Giovanni Rotondo a trovarlo. Ma noi non avevamo allora i suoi mezzi economici e non potevamo affrontare viaggi. Poi quando ho avuto questa possibilità, sono andato a San Giovanni Rotondo, però Padre Pio non lo ho mai incontrato: era già morto. Sono stato a San Giovanni Rotondo la prima volta nel 1989. In tutta sincerità, oggi preferisco andare a Pietrelcina perchè vi è meno confusione, anche se amo tantissimo San Giovanni Rotondo e mi piace andare a visitare i frati nel convento. Pranzo con loro e parliamo, mi sento in famiglia. Padre Pio sa che dico il vero”.
Che cosa pensa della Casa Sollievo della Sofferenza?
“ Grande cosa. Una dimostrazione che Padre Pio è stato un vero, immenso esempio di fede e di carità, di misericordia. Inoltre non dimentichiamoci che questo ospedale è divenuto una eccellenza nel suo settore, una cosa grandiosa”.
Il suo rapporto con la fede, come è? Va a messa?
“ Io sono credente. Però ho dei seri problemi con la messa. La diserto spesso perchè distolgo con la mia presenza i fedeli. La gente mi vede, ride, sorride, mi saluta, qualcuno vuole farsi il selfie, insomma divento causa di disturbo e allora o mi nascondo dietro una colonna, o assisto dalla sacrestia, o non ci vado. In chiesa, però, entro nelle ore di calma e solitudine”.
Papa Ratzinger la chiamò “nonno di Italia” a seguito del suo ormai famoso nonno Libero, contento?
“ Gli sono infinitamente grato per quel titolo che mi ha commosso e che custodisco con piacere. Con il Papa emerito ho mantenuto eccellenti rapporti e ultimamente sono stato a visitarlo, abbiamo trascorso una ora assieme, sta bene, suona il piano ed è molto attento. Mangia pugliese visto che le suore che lo attendono sono della mia regione e gli portano prodotti locali. Mi ha chiesto da quanti anni sono sposato e gli ho risposto 54. Con sottile umorismo ha detto: sempre con la stessa donna, visto che nel vostro ambiente ne cambiate tante?”.
Qual è la famiglia per Lino Banfi?
“ Quella di nonno Libero. Senza mancare di rispetto a nessuno, dico quella tradizionale”.
Bruno Volpe
“Senza mancare di rispetto a nessuno, dico quella tradizionale””
Eh, peccato che è suo il “merito” di aver portato per la prima volta in RAI l’apologia del matrimonio lesbico.