“Esiste un odio profondo contro i valori cattolici”: lo dichiara in questa intervista che ci ha rilasciato don Gabriele Mangiarotti, sacerdote a San Marino e direttore di Cultura Cattolica.
Don Gabriele Mangiarotti, gli insulti, anche gravi, ai danni dei segni cattolici sono in aumento. Quale la causa?
“E’ chiaro che esiste un clima di odio profondo contro i valori e i segni cattolici. A tanto si aggiunge che coloro i quali si abbandonano a tali offese sono dei veri vigliacchi, come cani, forti con i deboli e deboli contro i forti. Infatti, costoro non osano agire contro i segni di ebrei o dell’ islam. Hanno paura delle reazioni, specie musulmane, mentre si profittano della tradizionale mitezza dei cattolici: ecco la viltà”.
Don Mangiarotti è stupitog silenzio del silenzio generale o quasi dei media cattolici e di buona parte del clero..
“A me non crea stupore. Tutti abbiamo visto che cosa è successo quando quel coraggioso giovane ha buttato nel fiume Tevere la immagine pagana della Pachamama che oltraggiava una chiesa e la profanava. Anzi lo hanno assalito, quasi dandogli del retrivo o dell’ intollerante, al posto di valutare il senso improprio della statua. Siamo arrivati a questo, allora che cosa aspettarci? Il silenzio su tali eventi è impressonante e a mio parere non regge la giustificazione che parlandone si amplifica e si da maggiore importanza. Bisogna invece reagire con forza e ragione. Ricordo che qualche tempo, fa un certo regista Castellucci a Bologna o Milano aveva allestito uno spettacolo alla fine del quale si gettava cacca su Gesù. Dopo la sacrosante proteste, cambiò la scena finale, non bisogna essere pavidi, se li temi, cedi”.
Che cosa devono fare i cattolici secondo don Mangiarotti?
“E’ giunto il momento che riscoprano la loro dignità, non vale naturalmente solo per cardinali, vescovi e preti, ma per tutti. E cito San Giovanni Paolo II il quale invitava ad alzarci in piedi davanti al sopruso e alla vergogna. Il problema serio è che stiamo smarrendo la nostra identità cattolica”.
Dialogo con le altre fedi e confessioni, è possibile?
“Si dialoga con le persone, non con le religioni, questo lo dice saggiamente il documento Dominus Jesus del cardinal Ratzinger. Penso per esempio all’ islam. Il musulmano persona non è nemico e parlare, dialogare con lui non fa male. Tuttavia, da cattolico io devo anche a lui annunciare la mia fede, anche se mi costa la persecuzione, questo non è proselitismo, ma quello che ci comanda il Signore. Il dovere del credente è annunciare il Vangelo, convertire e non dialogare. Il dialogo è diventato sempre più spesso un pretesto per cedere. In quanto all’ islam, non dimentchiamoci che i musulmani sono abili nella dissimulazione”.
Bruno Volpe