di Mariella Lentini*
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Il 10 agosto è una data conosciuta in tutto il mondo come la “notte di San Lorenzo” in cui si contempla con il naso all’insù il cielo, nella speranza di vedere una meteora, cioè una stella cadente ed esprimere un desiderio che si crede venga esaudito. Per la tradizione le stelle cadenti sarebbero le lacrime versate da Lorenzo durante il suo martirio, ma chi era costui? Un giovane spagnolo, nato nel 225 ad Osca (Aragona). Di famiglia benestante, compie gli studi di teologia a Saragozza. Un incontro è per lui decisivo: quello con un suo maestro, il futuro papa Sisto II. Lo segue a Roma diventando suo diacono, cioè stretto collaboratore. La loro missione è quella di evangelizzare Roma, la capitale dell’Impero romano. Lorenzo ha il compito di collaborare con il papa e, soprattutto, di amministrare le elemosine elargite liberamente dai fedeli alla Chiesa e, con i denari raccolti, di aiutare i diseredati. A quel tempo l’imperatore Valeriano perseguita i cristiani. Nel 258 papa Sisto II viene imprigionato e giustiziato subito, mentre a Lorenzo viene chiesto di consegnare i tesori della Chiesa.
Al giovane diacono non manca il senso dell’umorismo ed ha coraggio da vendere. Così, con furbizia, chiede ai suoi accusatori di dargli tre giorni di tempo per raccogliere le ricchezze della Chiesa. Lorenzo si dà subito da fare. Vende candelabri, vasi preziosi e altri beni distribuendo il ricavato ai bisognosi della città. Poi li raduna tutti: storpi, poveri vecchi, mendicanti, orfani, vedove, affamati e li porta davanti al prefetto dicendogli senza timore: «Ecco i tesori della Chiesa». Il prefetto, offeso, reagisce con crudeltà condannando Lorenzo al martirio.
Prima di morire Lorenzo prega il Signore di far diventare Roma una città cristiana. La preghiera viene esaudita con l’avvento dell’imperatore romano Costantino che farà costruire una basilica sulla tomba del martire, denominata “San Lorenzo fuori le Mura”, meta di pellegrinaggio e di venerazione. Roma proclama San Lorenzo suo patrono, assieme ai Santi Pietro e Paolo. Numerose sono le chiese romane dedicate al giovane diacono Lorenzo, patrono di cuochi, pasticcieri, rosticcieri, vigili del fuoco, poliziotti, librai, bibliotecari, amministratori e vetrai. Viene invocato contro le scottature, le ustioni e le lombaggini.
* Autrice del libro
“Santi compagni guida per tutti i giorni”