La Fede Quotidiana ospita il breve commento del giovane teologo Matteo Orlando* alle liturgie (Liturgia delle Ore e Liturgia della Parola) di oggi, 23 Febbraio 2018.
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Nella liturgia di venerdì 23 Febbraio 2018 la Chiesa ci invita a riconciliarci con i fratelli. Matteo (5,20-26) scrive: “chiunque si adira con il proprio fratello dovrà essere sottoposto al giudizio”, se “tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia lì il tuo dono davanti all’altare, va’ prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna a offrire il tuo dono”. La Chiesa ci invita a proclamare la lieta novella della riconciliazione, ad evitare con umiltà gli atteggiamenti e le parole che possono disturbare i germi di fede dell’uomo, a sperimentare il perdono cristiano e la possibilità di una vita nuova. L’esercizio del perdono, in famiglia o nella società, rivela il fascino e la potenza dell’amore di Dio che tutto scusa e tutto comprende. Spiega sant’Aelredo abate nel libro terzo di «Specchio della carità»: “Se l’uomo vuole amare se stesso di amore autentico non si lasci corrompere da nessun piacere della carne. Per non soccombere alla concupiscenza della carne, rivolga ogni suo affetto alla dolcezza del pane eucaristico. Inoltre per riposare più perfettamente e soavemente nella gioia della carità fraterna, abbracci di vero amore anche i nemici. Perché questo fuoco divino non intiepidisca di fronte alle ingiustizie, guardi sempre con gli occhi della ente la pazienza e la pacatezza del suo amato Signore e Salvatore”.
Come hanno fatto i beati (Raffaella Ybarra, Nicola Tabouillot, Wincenty Stefan Frelichowski, Alerino Rembaudi, Ludwig Mzyk, Giuseppina Vannini, Giovannina Franchi) e i santi (Policarpo, Romana, Milone di Benevento, Sinero di Sirmio, Milburga, Willigiso, Primiano di Ancona, Giovanni Theristi) ricordati il 23 Febbraio 2018.
*Matteo Orlando, laurea in Giurisprudenza e Licenza in Teologia Spirituale, è giornalista pubblicista e autore dei volumi Faithbook: La fede cattolica nel tempo dei conigli e Sotto attacco: La scure di revisionisti e censori sui beati e i santi.