di Mariella Lentini*
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Nato in Danimarca intorno al 1040, Canuto (Knude in danese, significa “legame, nodo”) è un re saggio, dal cuore buono. Guida il suo popolo ispirandosi ai valori cristiani e partecipa alle crociate contro popoli non ancora evangelizzati. Già da ragazzino rivela interesse per la religione, prega e spesso fa penitenza mangiando pochissimo. Si sposa con Adele, contessa di Fiandra, e diventa padre di tre bambini, tra i quali Carlo il Buono. Combatte, senza successo, al fianco dei Vichinghi contro i Normanni comandati da Guglielmo il Conquistatore che invadono l’Inghilterra, sua alleata. Altre battaglie compiute, invece, nell’Europa dell’Est (Prussia ed Estonia) per diffondere il Cristianesimo lo vedono vincitore.
Morti il padre e il fratello, Canuto, una volta diventato re, nel 1080, promulga leggi seguendo i principi della sua fede: protegge gli orfani, le vedove e i poveri. Fonda chiese e monasteri in tutto il Paese. Soprattutto cerca, in ogni modo, di ridare la libertà agli schiavi, donando ad ognuno un pezzo di terra da coltivare. Nel 1086 viene ucciso a Odense sull’isola di Fionia (Danimarca), nella Chiesa di Sant’Albano, da alcuni sudditi ribelli, contrari alla sua decisione di voler introdurre una tassa per finanziare le opere di assistenza della Chiesa (la decima). I contestatori sono sobillati e guidati da Olaf, fratello del re Canuto, bramoso di prendere il potere. Canuto, invece di difendersi, preferisce soccombere piuttosto che macchiarsi dell’omicidio del fratello.
Dopo l’incoronazione di Olaf, la Danimarca conosce un periodo di terribile carestia che il popolo interpreta come una punizione divina per l’assassinio di re Canuto. Tanti miracoli avvengono dopo la morte del re dal buon cuore, che viene proclamato patrono della Danimarca. Attualmente le sue spoglie sono custodite nella Cattedrale di Odense che porta il suo nome. Una cattedrale a lui dedicata sorge anche a Lund, in Svezia, fino al 1658 territorio del regno di Danimarca. Anche nel centro storico di Roma è visitabile una cappella intitolata a San Canuto, nella Chiesa di Santa Maria in Traspontina.
* Autrice del libro
“Santi compagni guida per tutti i giorni”