di Mariella Lentini*
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Di nobile e ricca famiglia, Chiara nasce ad Assisi nel 1194. Prossima al parto sua madre Ortolana sente una voce che rassicurante le dice: «Stai tranquilla, avrai un felice parto, nascerà una figlia “chiara fonte di luce” che splenderà nel mondo». La bambina viene chiamata, infatti, Chiara. La santa è allevata dai genitori cristiani. Fanciulla dodicenne incontra San Francesco e capisce che vuole seguire i suoi insegnamenti, la sua semplicità, il suo essere povero tra la gente.
Chiara cresce, da lei si espande la grazia angelica della purezza dell’anima. La sua bellezza attira i pretendenti che lei respinge. Un mercante più insistente – favorito dal padre di Chiara, Favarone – ottiene di averla in sposa. Tuttavia, decisa a seguire la sua vocazione, a diciotto anni Chiara fugge di casa, recandosi alla “Porziuncola” (una piccola chiesetta) dove trova Francesco e i suoi frati. Tagliati i lunghi capelli, Chiara indossa un ruvido saio e, pronunciati i voti di obbedienza, castità e povertà, si rifugia in un monastero. Viene poi raggiunta dalle sorelle Agnese e Beatrice (in seguito anche dalla madre rimasta vedova) e con il loro aiuto fonda l’Ordine delle Clarisse.
La loro regola è durissima. Si affidano alla “Divina Provvidenza”, vivono di elemosina e dedicano la loro vita alla preghiera. Chiara continua, per molti anni, con semplicità e umile sapienza, a guidare le consorelle a lei affidate. Si prodiga anche per la sua città natale. Nel 1240 l’esercito di Federico II di Svevia (odierna Germania), deciso a conquistare Assisi, giunge sotto le sue mura. Chiara, anche se in pessima salute, chiede di esservi accompagnata tenendo tra le mani l’ostensorio del Santissimo Sacramento, mostrandolo ai nemici che, accecati dalla sua sfolgorante luce, fuggono. Devota di San Francesco, con lui condivide l’amore per la natura e per la bellezza del Creato.
Muore l’11 agosto 1253 nella sua città, ventisette anni dopo San Francesco. Invocata per guarire dalle malattie agli occhi, è protettrice di oculisti, ottici, lavandaie, stiratrici, vetrai, ricamatrici. Santa Chiara per i francescani rappresenta la “seconda luce” (la prima luce è San Francesco e la terza è Santa Margherita da Cortona). Nel 1958 viene proclamata patrona della televisione e delle telecomunicazioni per aver seguito “in diretta”, grazie a una visione, sulla parete della sua cella, una veglia di Natale che si svolgeva nella Chiesa di Santa Maria degli Angeli ad Assisi.
* Autrice del libro
“Santi compagni guida per tutti i giorni”