di Mariella Lentini*
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«Sur le pont d’Avignon, on y danse, on y danse, sur le pont d’Avignon, on y danse tout en rond». Il celebre ritornello, canticchiato dai bambini francesi, è legato alla leggendaria storia di un ponte, costruito sul fiume Rodano grazie a un pastorello.
Benedetto nasce a Hermillon, in Savoia (Francia) nel 1165 circa. È piccolo di statura e per questo viene chiamato Bénézet (“piccolo Benedetto”). La sua è una famiglia povera che vive di pastorizia. Già da bambino Bénézet deve portare al pascolo le greggi. Il pastorello ha tredici anni quando, un giorno, mentre si trova in montagna, a contatto con la natura, ha una visione che arriva dal Cielo e sente la voce di Dio indicargli una missione: deve convincere il popolo a costruire un ponte sul fiume Rodano, ad Avignone, nella Provenza.
A quei tempi è molto difficile attraversare il fiume, anche a causa delle numerose piene che ne impediscono la navigazione, e la costruzione di un ponte significa offrire un passaggio che porta al mare, aiutare tanta gente a migliorare la propria condizione, rendere la vita più facile ai commercianti e ai pellegrini che viaggiano tra la Spagna e l’Italia.
Bénézet si reca ad Avignone per assolvere al compito assegnatogli dal Cielo, ma il suo proposito viene giudicato folle dal re e, per dare ascolto alle sue parole, esige una prova: Benedetto deve alzare un gigantesco masso di pietra e trasportarlo fino al fiume. Nessun essere umano è in grado di compiere una simile impresa e, a maggior ragione, un ragazzino così gracile e basso di statura come Benedetto. Il giovane, però, non ci pensa due volte. Aiutato da una forza divina, afferra il masso, lo mette in spalla e, di fronte allo stupore dei presenti, prima lo alza fin sopra la testa e, poi, sorretto da due angeli inviati dal Signore, lo butta nel fiume. Quella è la prima pietra utilizzata per costruire l’importante ponte iniziato nel 1177.
Bénézet muore nel 1184, quando la costruzione del ponte non è ancora completata, ma le sue gesta diventano leggendarie e il Ponte d’Avignone (ultimato nel 1185) rimane legato al suo nome per sempre. Il ponte è oggi un maestoso e suggestivo rudere di quattro arcate, visitato da migliaia di turisti e pellegrini, dichiarato Patrimonio Mondiale dell’Umanità dall’Unesco.
* Autrice del libro
“Santi compagni guida per tutti i giorni”