di Mariella Lentini*
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Contro la volontà di Dio e la fede incrollabile nulla si può fare. La storia della santa festeggiata oggi parla proprio di questo. Angadrisma trascorre la sua infanzia nel VII secolo, nel Nord della Francia, a Thérouanne. Figlia del conte di Renty, la sua educazione viene influenzata da monaci e vescovi. Per Angadrisma l’amore per il Signore, Gesù e sua madre Maria sono come fiori che coltiva ogni giorno. La bambina cresce e diventa una ragazza bellissima. Il padre pensa al suo bene e così la promette in sposa ad Ansberto, figlio di Siwin, un ricco proprietario terriero, consigliere del re dei Franchi Clodoveo II. A sua volta, però, il giovane, come Angadrisma, ha promesso di servire Dio. Tuttavia i due ragazzi non intendono disobbedire ai genitori e accettano di fidanzarsi.
A questo punto Angadrisma, avendo fatto voto di castità, prega con tutto il cuore il Signore di farla diventare brutta affinché il fidanzato non si lasci tentare dalla sua avvenenza. La preghiera della ragazza viene ascoltata fin troppo. Infatti il volto bellissimo di Angadrisma si riempie di piaghe che la rendono mostruosa. La malattia che contrae è la famigerata lebbra. Tutti quelli che la vedono rimangono atterriti. Angadrisma evita, così, il matrimonio e può indossare il tanto sospirato abito da monaca. Ed ecco, all’istante, sparire miracolosamente ogni segno della malattia.
La fede della giovane viene premiata e la volontà del Signore rispettata. Angadrisma entra in convento a Beauvais (Oise, Alta Francia) e diventa badessa. Mentre è ancora in vita, compie tanti prodigi. Il più famoso è lo spegnimento di un incendio che sta per distruggere il convento; per questo motivo viene invocata contro le calamità, gli incendi e la siccità. Muore ottantenne a Beauvais intorno al 695 e il suo corpo riposa nella cattedrale di questa città. Che ne è stato, invece, del fidanzato Ansberto? Anche lui desidera diventare monaco, ma viene obbligato dal nuovo re Clotario III a rimanere a corte come suo cancelliere.
Ansberto non sopporta la corruzione e il modo di vivere amorale e lussuoso del palazzo. Abbandona così il re e si rifugia da Vendregisilo, un religioso molto famoso in Europa. Ottenuto il congedo dal re, colpito dalla grande fede del suo cancelliere, Ansberto entra in convento. Viene eletto vescovo di Rouen (Normandia) e, anche lui, come l’ex fidanzata, diventa santo: coltissimo, conduce vita modesta e svolge lavori umili, accogliendo nel suo monastero poveri, ammalati, emarginati.
* Autrice del libro
“Santi compagni guida per tutti i giorni”