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di Mariella Lentini

Il nome Vito deriva dal latino e significa “virile, forte, pieno di vita”. Siciliano come Santa Lucia, e pure suo contemporaneo, Vito è un giovane santo molto conosciuto e amato, soprattutto in Basilicata. Considerato per tradizione il patrono dei ballerini, la sua storia è in parte leggendaria. Nasce a Mazara del Vallo (TP) nel III secolo, in una famiglia benestante pagana, durante la persecuzione dell’imperatore romano Diocleziano contro i cristiani. Rimane orfano di madre e viene convertito al messaggio evangelico dal maestro Modesto e dalla nutrice Crescenza contro il parere del padre, il senatore Hylas, che arriva a far picchiare il bambino per trascinarlo nell’idolatria, pur avendolo visto una volta avvolto in una luce intensissima, circondato da sette angeli.

Vito è un tenero giovinetto, ma sopporta tutto con pazienza e coraggio, non cede alle minacce del padre e continua ad amare Gesù. L’inumano padre consegna il bambino al crudele governatore della Sicilia Valeriano, ma Modesto e Crescenza riescono miracolosamente a liberarlo grazie all’aiuto di un angelo. Fuggono al Nord, via mare, e sbarcano alla foce del fiume Sele sulle coste del Cilento (SA), dirigendosi poi in Lucania dove diffondono il messaggio di Gesù. Secondo la leggenda, durante il viaggio in mare, i tre sarebbero stati sfamati da un’aquila che portava loro acqua e cibo. Vito non è che un ragazzino, eppure compie tanti miracoli come quello di Sapri (SA) quando fa arrivare una nave carica di grano durante una tremenda carestia. La fama dei miracoli compiuti da Vito arriva fino a Roma: lo stesso Diocleziano lo chiama a corte per chiedergli la guarigione del figlio ammalato.

Nonostante questo prodigio, Vito viene imprigionato assieme a Modesto e a Crescenza. Di fronte al rifiuto del giovinetto di adorare gli dei, tutti e tre subiscono la condanna a morte dall’ingrato imperatore, noncurante del fatto che Vito avesse appena salvato suo figlio dalle convulsioni epilettiche. Prima di venire ucciso il 15 giugno 303, Vito compie ancora un miracolo: gli scagliano contro un leone inferocito che di fronte al giovane diventa mansueto e si va ad accovacciare ai suoi piedi. Sin dai primi secoli dopo la sua morte, e soprattutto dal Medioevo in avanti, la popolarità di San Vito aumenta sempre di più, tanto da essere considerato un santo “Ausiliatore” la cui intercessione viene ritenuta risolutiva per guarire da determinate malattie.

Vito è molto venerato non solo dalla Chiesa cattolica, ma anche da quella ortodossa serba e bulgara. Le reliquie di San Vito si trovano a Praga, nella cattedrale a lui intitolata, anche se tanti altri luoghi europei rivendicano il privilegio di conservare alcune reliquie del santo, come Mazara del Vallo. È patrono di lattonieri, birrai, vignaioli, danzatori, ballerini, attori e commedianti. Protegge i cani e per questo motivo viene tradizionalmente raffigurato con accanto uno o due cagnolini; sembra, infatti, che Diocleziano, tra gli altri supplizi, gli abbia lanciato contro un cane “rabbioso” che San Vito guarì. San Vito viene invocato contro epilessia, isteria, letargia, idrofobia, convulsioni, ossessioni, malattie degli occhi, morsi dei cani rabbiosi e delle bestie velenose. È un aiuto anche per insonni, sordi, muti e la “Corea di Sydenham”, denominata “ballo di San Vito”, una malattia neurologica che provoca tic, tremori e rapidi movimenti involontari a scatto degli arti simili a passi di danza. Ecco perché quando una persona si agita di continuo si dice che ha il “ballo di San Vito”.

San Vito è presente in tutta Europa con oltre 150 chiese a lui intitolate. Famosa è la festa patronale di Mazara del Vallo (TP) “u fistinu di santu Vitu” con il corteo più mattiniero d’Italia che inizia alle quattro del mattino, con carro trionfale e giochi pirotecnici. A San Gregorio Magno (SA), dove sorge una chiesa a lui dedicata, il 15 giugno, per tradizione, i pastori portano cavalli, mucche, capre e pecore a girare attorno alla chiesa del Santo per tre volte, e altre persone, nel corso della giornata, arrivano con i loro cani e fanno il giro della chiesa ancora tre volte. Sempre il 15 giugno ad Albano di Lucania (PZ) si celebra San Vito con la processione per le vie del paese, serata danzante ed esibizioni degli sbandieratori. Anche nella vicina Banzi (PZ) si festeggia solennemente il patrono San Vito con fuochi d’artificio, processione e Storico Gran Concerto Lirico Sinfonico, con la Banda “Città di Gravina in Puglia” in movimento per le vie di Banzi.

* Autrice del libro
“Santi compagni guida per tutti i giorni”

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