di Mariella Lentini*
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Bennone (chiamato anche Benno) nasce nell’XI secolo in una famiglia nobile della Sassonia (Germania). Diventa monaco e nel 1066 viene proclamato vescovo di Meissen, piccola località sassone, situata sulle rive del fiume Elba. I tempi in cui Bennone vive sono difficili per la Chiesa cattolica: l’imperatore, infatti, pretendeva di nominare vescovi e papi e le guerre sanguinose tra clero e governanti erano, purtroppo, all’ordine del giorno.
Anche Bennone subisce gravi persecuzioni. L’imperatore del Sacro romano impero e re di Germania Enrico IV, che rivendica per sé i poteri della Chiesa, dichiara guerra a papa Gregorio VII, deponendolo e nominando al suo posto l’antipapa Clemente III. Nel 1085 l’imperatore invade la Sassonia e confisca tutti i beni vescovili, mandando in esilio Bennone, rimasto fedele al romano pontefice. Enrico IV viene scomunicato e quindi gli è proibito entrare nella Cattedrale di Meissen. Bennone, prima di lasciare la sua città, chiude la chiesa e getta le chiavi nel fiume Elba.
La leggenda narra che quando Bennone, alcuni anni dopo, torna nella sua Meissen, gli venga offerto da un pescatore, durante un banchetto, un grande pesce, all’interno del quale il vescovo trova la chiave che aveva buttato nel fiume Elba. Per questo motivo egli viene quasi sempre raffigurato con l’abito episcopale e con un pesce in mano. Bennone muore a Meissen nel 1107. Il vescovo è stato autore di vari libri che spiegano il Vangelo e si narra di molti miracoli avvenuti dopo la sua morte. Nel 1523 papa Adriano VI lo proclama santo. Con l’avvento del Protestantesimo in Sassonia, la tomba di San Bennone viene distrutta, ma le sue reliquie sono salve e trasportate a Monaco di Baviera, città di cui il santo è patrono. In seguito, nel 1580, furono trasferite nella Cattedrale di Meissen. È patrono anche della diocesi di Dresda–Meissen e viene invocato sia come protettore dei pescatori, sia per favorire o far cessare la pioggia.
* Autrice del libro
“Santi compagni guida per tutti i giorni”