di Mariella Lentini*
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È una principessa dell’isola del Madagascar (Oceano Indiano). Rasoamanarivo, nata a Tananarive nel 1848, appartiene ad una prestigiosa famiglia. Suo nonno è il primo ministro della regina, carica ereditata da suo fratello maggiore. La madre la educa rispettando la religione locale. Quando nell’isola arrivano i missionari gesuiti francesi, alla loro scuola la bambina impara a conoscere la religione cattolica che entra nel suo cuore e da lì non vi uscirà più. Ha tredici anni e, contro il volere della famiglia, si fa battezzare con il nuovo nome Vittoria.
La ragazza si reca in chiesa tutti i giorni, prega, recita il Rosario – lo tiene sempre in mano, visibile a tutti – anche in gruppo, con gli schiavi, all’aperto. Aiuta i poveri, i prigionieri, i lebbrosi. Dona denaro alle chiese, alle scuole dei missionari, ai ricchi affinché rendano migliore la condizione degli schiavi.
A difesa della Chiesa cattolica si schiera contro la famiglia e il governo quando vengono allontanati i missionari gesuiti, accusati di essere alleati con la Francia colonizzatrice. Diventa lei stessa punto di riferimento per i cattolici del Madagascar in assenza di sacerdoti e di suore, fino al loro ritorno nell’isola.
La principessa vorrebbe diventare suora, ma la famiglia la convince a rinunciarvi. Viene data in sposa a Radriaka, figlio del primo ministro. Per volere di Vittoria il matrimonio viene celebrato alla presenza di un sacerdote cattolico. La principessa crede nel sacramento del matrimonio e desidera mantenere fede a tale unione per tutta la vita. Purtroppo il marito si rivela un uomo fragile, con il vizio del gioco e dell’alcol. È infedele, si accompagna ad altre donne che porta anche nella casa coniugale.
Vittoria non perde mai la pazienza e continua ad amare il marito. Quando torna a casa ubriaco gli lava i piedi, gli prepara da mangiare, lo mette a letto. A volte il marito si pente della sua condotta, però poi ricade nei suoi vizi. Vittoria potrebbe divorziare o accettare la corte di altri uomini, ma non cede alle tentazioni perché desidera rimanere fedele al marito. Un giorno Radriaka rincasa gravemente ferito per una caduta. Vittoria lo cura e prega per lui, per la sua anima.
Rimasta vedova e senza figli, ha tanti schiavi alle sue dipendenze. Vorrebbe farne a meno, ma li tiene per non cederli ad altri padroni spietati. È loro amica e da loro è molto stimata. La principessa dal cuore d’oro muore nel 1894, amata da tutti.
* Autrice del libro
“Santi compagni guida per tutti i giorni”