di Mariella Lentini*
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Protettore della Croce Rossa Italiana, delle associazioni di volontariato e dei volontari, Angelo Ercole Menni nasce a Milano nel 1841. Figlio di commercianti di legname – il papà si chiama Luigi e la mamma Luisa Figini – è quinto di quindici fratelli. La famiglia recita il Rosario tutte le sere e la domenica va a Messa. Ai figli viene insegnata la carità verso i poveri.
A sedici anni Angelo è impiegato di banca: potrebbe vivere “tranquillo”, invece, davanti a una faccenda poco onesta, il ragazzo si licenzia e sceglie una via difficile che lo porterà alla santità. In Italia si vive il Risorgimento per ottenere l’unità della nazione, mentre imperversano le rivolte contro gli oppressori stranieri.
Angelo, a diciassette anni fa il barelliere presso l’ospedale Fatebenefratelli di Milano e, durante la Seconda guerra d’indipendenza, il giovane volontario trasporta i feriti che arrivano alla stazione di Milano in treno, reduci dalla battaglia di Magenta contro gli austriaci. Angelo prega davanti a un dipinto della Madonna e insegna catechismo. La decisione è presa: un corso da infermiere e, nel 1866, il sacerdozio con un nuovo nome: Benedetto.
A ventisei anni gli viene affidato da papa Pio IX un compito che solo un pazzo potrebbe accettare. Pazzo viene infatti giudicato il Menni dal vescovo di Barcellona, quando il giovane lo informa di voler far rifiorire l’Ordine dei Fabenefratelli in Spagna dove, a causa delle guerre civili e delle leggi anticlericali, le istituzioni religiose sono abolite. Lì Benedetto inizia a raccogliere elemosine per organizzare un piccolo ospedale, dove accogliere bambini disabili abbandonati.
Con soli dodici posti letto Benedetto crea il primo ospedale pediatrico della Spagna, a Barcellona. Intanto continua la sua opera di barelliere assieme ai volontari della Croce Rossa Italiana, in prima linea sui campi di battaglia. Nel 1881 fonda la Congregazione delle Suore Ospedaliere del Sacro Cuore per la cura dei malati mentali. Benedetto apre case in Spagna, Portogallo e Messico: ospedali per bambini, malati psichici, epilettici e anziani, una scuola e un orfanotrofio per bambini poveri.
A Ciempozuelos (Spagna) costruisce un’azienda agricola per curare con “l’ergoterapia” (occupazione lavorativa quotidiana) i malati mentali. Muore a Dinan (Francia) nel 1914 e viene sepolto a Ciempozuelos. Due guarigioni miracolose, avvenute per sua intercessione, precedono la proclamazione della santità (1999).
* Autrice del libro
“Santi compagni guida per tutti i giorni”