di Mariella Lentini*
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Figlio di Santa Elisabetta, cugina di Maria (Madre di Gesù), ancora custodito nel grembo della mamma, Giovanni esulta quando la Madonna annuncia alla cugina la futura nascita di Gesù. Suo padre, Zaccaria, è un sacerdote anziano della Galilea. Un angelo gli preannuncia la nascita di un figlio che dovrà chiamare Giovanni, ma Zaccaria non gli crede. Per questo l’angelo gli toglie la parola.
Il 24 giugno, sei mesi prima della nascita di Gesù, l’anziana moglie di Zaccaria mette al mondo un bambino e per lui viene scelto un altro nome. Il padre Zaccaria, invece, scrive Giovanni su una tavoletta e, all’istante, recupera la parola. Giovannino, come viene chiamato da bambino, una volta cresciuto, va a vivere nel deserto per pregare e fare penitenza: si ciba di locuste (insetti) e si confeziona gli abiti con pelli di cammello. Giovanni predica che il Figlio di Dio sta per arrivare per salvare tutti gli uomini dal peccato e, poiché attribuisce al rito del Battesimo il significato di purificazione, battezza sulle rive del Giordano chi è disposto a convertirsi.
Ecco perché viene chiamato Giovanni il Battista (“colui che battezza”). Gesù stesso si fa battezzare da Giovanni anche se non ne avrebbe bisogno. A quel tempo sul trono c’è Erode Antipa che sposa Erodiade, la moglie divorziata di suo fratello, dando scandalo. Giovanni Battista accusa la coppia di essere illegittima e immorale. Per questo Erode, spinto dalla moglie, lo fa arrestare, ma senza intenzione di ucciderlo. Invece Erodiade vuole vendicarsi.
La giovane figlia di Erodiade, Salomè (nipote di Erode), con una danza seduce lo zio il quale le promette qualunque cosa desideri. La ragazza, su istigazione della madre megera, chiede che Giovanni Battista venga ucciso. Erode, per mantenere la parola data in pubblico, fa eseguire la scellerata richiesta. Giovanni Battista diventa popolarissimo e viene festeggiato il 24 giugno, giorno della sua nascita. Poiché da vivo si confezionava da solo l’abito di pelle è patrono di pellicciai, sarti, conciatori di pelli e lavoratori del cuoio. Protegge anche albergatori, ballerini, fabbricanti di forbici, coltelli e spade. Viene invocato contro i fulmini ed è patrono di molte città tra le quali Firenze, Torino, Genova e Ragusa.
* Autrice del libro
“Santi compagni guida per tutti i giorni”