di Mariella Lentini*
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La famiglia Scotti è una delle più ricche e influenti nella città di Piacenza. Un cognome che ha origine irlandese poiché nel Medioevo gli irlandesi venivano chiamati “scoti”, cioè scozzesi. Dall’Irlanda religiosi, monaci, ma anche soldati, famiglie e facoltosi commercianti viaggiano verso l’Italia, chi in pellegrinaggio per raggiungere Roma o la Terra Santa, chi alla ricerca di buoni affari. Alcune di queste famiglie finiscono per stabilirsi in Italia, come gli Scotti a Piacenza, da cui proviene il santo festeggiato oggi.
In questo importante “libero Comune” medievale, nel 1165 nasce Folco. Intelligente e brillante negli studi, portato verso la spiritualità e la vita religiosa, all’età di vent’anni entra presso i Canonici Regolari di Sant’Eufemia e viene inviato a Parigi per studiare teologia alla Sorbona. Torna a Piacenza, dove Folco Scotti viene apprezzato come eccellente predicatore e preparato insegnante, presso la scuola di teologia di Piacenza. In poco tempo diventa vescovo della città.
Amato da tutti, Folco è uomo di pace e di carità. Pensa ai più poveri e li aiuta in ogni modo. Organizza mense per distribuire cibo e apre scuole gratuite. Dopo qualche anno nella vicina Pavia, altro prestigioso “libero Comune”, serve un nuovo vescovo. Folco, già vescovo di Piacenza, viene nominato vescovo anche di Pavia. Chiunque avrebbe rinunciato a una simile pazzia. Infatti Piacenza e Pavia sono travagliate da una sanguinosa guerra armata. Il rischio è che i piacentini vedano il vescovo come un traditore che si mette dalla parte di Pavia, e i pavesi come un intruso proveniente da Piacenza, città che odiano. Tutto divide le due città: la rivalità economica, quella politica (Pavia parteggia per i Guelfi, fedeli al papa e Piacenza per i Ghibellini, fedeli all’imperatore), vecchi rancori mai sopiti, offese senza perdono, vendette, omicidi e feroci battaglie tra soldati.
Invece Folco accetta, ed è pure contento, perché Folco è uomo di pace e farà di tutto per predicare la fratellanza, sedare litigi e pacificare gli animi. Sorretto dalla sua fede incrollabile e dagli insegnamenti di Gesù, il vescovo spesso riesce a riportare la pace, tanto da essere amato sia dai piacentini, sia dai pavesi. Muore a Pavia, nel 1229 e il suo corpo riposa nella cattedrale di questa città.
* Autrice del libro
“Santi compagni guida per tutti i giorni”