di Mariella Lentini*
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Un re giusto, saggio, generoso, che detesta l’avarizia, che prega e vive in modo semplice, pensando al bene del suo popolo. Questo è Ladislao, nato in Polonia nel 1031. Il suo nome in polacco significa “signore che governa glorioso”. Cresce e diventa un ragazzo bellissimo, la sua statura è così elevata da superare tutti i suoi sudditi. I suoi modi sono gentili, il suo animo è buono e caritatevole. È anche forte, robusto e coraggioso in battaglia.
Ladislao, diventato re d’Ungheria nel 1077, viene soprannominato “Lancillotto”, proprio come il valoroso cavaliere della Tavola Rotonda del leggendario re Artù. Ma nel privato il re ha una condotta improntata alla sobrietà e al buon cuore che diventa un esempio di virtù per i suoi sudditi. Egli prega e legge libri religiosi. Lascia costernati i suoi cuochi che gli preparano ogni prelibatezza, perché preferisce cibarsi di legumi e beve solo acqua.
Ladislao pensa soprattutto al benessere del suo popolo. Egli ritiene che ogni giorno trascorso senza aver fatto del bene o impedito del male sia sprecato. Profondamente credente, fa costruire chiese e introduce il Cattolicesimo nel suo regno, diffondendolo anche in Croazia, annessa all’Ungheria. Il monarca intende governare avvalendosi dei dettami della religione cattolica, ritenendola fondamentale per il benessere della società. Difende il suo regno con successo, con la spada e l’esercito ai suoi ordini, dalle invasioni dei Tartari. Amato dal popolo, promulga leggi per migliorare la vita dei cittadini e interviene in soccorso degli orfani e dei poveri. Così il re comincia ad essere chiamato “Ladislao il Pio”.
In seguito all’invasione dei Turchi in Terra Santa, il monarca si organizza per unirsi agli altri eserciti europei e partecipare alla prima crociata. Purtroppo il re si ammala gravemente e muore a Nitra, in Slovacchia, nel 1096. Oggi riposa nella Cattedrale di Oradea (Romania). L’Ungheria lo ricorda come un eroe nazionale e ancora oggi la sua statua campeggia nella Piazza degli Eroi a Budapest.
* Autrice del libro
“Santi compagni guida per tutti i giorni”