di Mariella Lentini*
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Conosciuto come il “Curato d’Ars”, Giovanni Maria Vianney è l’esempio di come un semplice sacerdote di campagna possa diventare santo. Nato in Francia a Dardilly (Lione) l’8 maggio 1786, in una numerosa famiglia di contadini, Giovanni conduce al pascolo il bestiame ma viene educato dalla mamma a farsi il segno della croce e a pregare. La sua famiglia è laboriosa e con generosità sfama i poveri. Il bambino non è portato per gli studi, pur tuttavia sente di avere la vocazione per il sacerdozio, anche se il padre lo ostacola perché vorrebbe che il figlio restasse in famiglia. Giovanni è irremovibile e, dopo aver superato tante difficoltà perché non riesce ad imparare il latino e nelle altre materie risulta scarso, entra in seminario a Lione.
Dopo aver tanto pregato per superare gli esami, nel 1815 diventa prete. Viene, poi, mandato ad Ars, un piccolo villaggio con meno di 300 abitanti, vicino alla natia Dardilly, dove vi rimane per tutta la vita. Il Curato d’Ars mangia poco: patate, farina ed erba che consuma in una marmitta (paiolo). Dorme poche ore sul pavimento perché il suo materasso lo regala ai poveri e ad ogni ora recita l’Ave Maria. Con il digiuno e la preghiera tiene lontano il demonio e riesce ad ottenere da Dio le “grazie”, come la moltiplicazione del grano e della farina. Il parroco, però, è talmente umile da entrare in crisi non sentendosi degno del suo compito. Invece la sua chiesa è affollata e i fedeli vengono dalla Francia e dall’Europa per sentire le sue omelie e farsi confessare da lui.
Sia i ricchi, sia i poveri si mettono in coda: instancabile si dice che Giovanni Maria confessasse diciotto ore al giorno. Gente che ha perso la fede, grazie al “Curato d’Ars” la ritrova. Il prete è gentile, parla di Dio con parole semplici e per tutti ha una parola di conforto, ma diventa irremovibile contro la bestemmia. Popolarissimo come catechista per bambini e adulti, ha il dono di leggere nelle anime. Ancora oggi la sua tomba ad Ars è meta di pellegrinaggio. Muore il 4 agosto 1859 ed è proclamato santo nel 1925. Viene raffigurato come un anziano sorridente, i capelli bianchi, magro, vestito con il tradizionale abbigliamento del prete di campagna. È patrono di tutti i sacerdoti.
* Autrice del libro
“Santi compagni guida per tutti i giorni”