di Mariella Lentini*
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Bruno è un bambino tedesco e nasce in una famiglia di nobili, a Colonia, nel 1030. È molto bravo a scuola. Va in Francia, a Reims, per studiare e qui si laurea in teologia. È talmente intelligente che, dopo essere stato ordinato sacerdote, viene subito nominato, dal vescovo di Reims, professore di filosofia della prestigiosa Scuola di Teologia in cui lo stesso Bruno ha studiato. Bruno per vent’anni ricopre con successo questo ruolo, ma quando un nuovo vescovo arriva a Reims, Bruno si allontana dalla città perché non approva pubblicamente il suo comportamento avido e disonesto. Intanto il sacerdote si sente attratto dalla vita monastica, modesta, fatta di preghiera, solitudine, lettura e studio dei Libri Sacri.
Infatti Bruno potrebbe diventare arcivescovo, ma rifiuta l’incarico. Assieme ad altri sei suoi amici monaci si reca a Grenoble (Rodano–Alpi) a trovare il vescovo Ugo, suo ex allievo. Il vescovo, prima dell’arrivo di Bruno, fa un sogno: vede sette stelle che guidano sette uomini verso un luogo di montagna vicino a Grenoble, chiamato Chartreuse (Certosa). Il vescovo capisce che i desideri di Bruno e dei suoi sei compagni sono ispirati da Dio e così li conduce verso il luogo che ha sognato: una valle immersa nella natura, dove poter pregare e stare in contatto con Dio.
La Chartreuse si trova nelle Alpi della Francia meridionale (Midi) dove Bruno costruisce un monastero, “Grande Chartreuse”, con la chiesa e le celle per i monaci. Qui egli crea l’Ordine dei Certosini che si diffondono ben presto in tutta Europa: essi indossano un saio bianco, vivono in povertà e dedicano il loro tempo a pregare e a lavorare la terra, in completa solitudine, parlando tra di loro il meno possibile.
Nel 1088 il suo ex allievo papa Urbano II lo chiama a Roma per nominarlo consigliere della Santa Sede. Bruno accontenta il papa, ma dopo un po’ di tempo chiede il permesso di ritirarsi di nuovo in un monastero. Per volere del pontefice deve restare in Italia, e perciò si trasferisce in Calabria nella Foresta della Torre (Vibo Valentia) dove fonda due nuovi monasteri. In questo luogo sorge un paese che si chiama Serra San Bruno, in onore del monaco. Qui Bruno (chiamato anche Brunone), trascorre gli ultimi anni seguendo la Regola dei certosini, in contatto con Dio e in solitudine. Muore il 6 ottobre 1101.
* Autrice del libro
“Santi compagni guida per tutti i giorni”