di Mariella Lentini*
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È uno scenario veramente “fiabesco” quello che caratterizza il santo festeggiato oggi. Magno è un monaco irlandese nato nel VII secolo. Assieme ad alcuni compagni intraprende un viaggio verso la Germania. In un luogo incantevole, famoso per le sue bellezze naturali, Magno si ferma con l’intenzione di diffondere il Vangelo tra la popolazione. Quel luogo è la Baviera, al confine con l’Austria.
Nei pressi di un paese di nome Füssen, a un’altezza di 808 metri sopra il livello del mare, circondato da laghi, cime innevate e foreste lussureggianti, Magno fa costruire un monastero, conosciuto come Sankt Magn, e fa adottare la Regola di San Benedetto. In questo stesso luogo, a quasi mille metri, incastonato tra due massicci rocciosi, Ludwig II di Baviera, il “re sognatore” o il “re delle favole”, come viene chiamato dal popolo, nel 1869 fa erigere il castello di Neuschwanstein (in italiano, “Il Castello della Nuova Pietra del Cigno”), conosciuto come il “castello delle fiabe” e visitato ogni anno da un milione e mezzo di turisti provenienti da tutto il mondo. Un castello fiabesco che ha colpito l’immaginazione di Walt Disney e lo ha ispirato per disegnare i castelli dei celebri film d’animazione Biancaneve e i sette nani, Cenerentola e La bella addormentata nel bosco.
Tornando al nostro Magno, egli non si limita a predicare il messaggio di Gesù. Desidera aiutare la gente a migliorare la propria condizione economica, salvandola dalla miseria. Così si attiva per promuovere l’agricoltura e lo sfruttamento di minerali preziosi dalle vicine montagne al confine con il Tirolo, creando lavoro per i tanti disoccupati.
La tradizione racconta di molti suoi miracoli. Con il suo bastone, considerato prodigioso, il monaco libera una comunità da un mostruoso serpente. Egli comandava gli animali che ubbidivano ad ogni suo ordine. Si narra che una pecora svolgesse le funzioni di suo servitore. Un giorno, un pericoloso orso divora le mele necessarie al sostentamento di alcuni monaci. È bastato l’intervento di Magno affinché il grande orso diventasse mansueto come un agnellino. Magno muore a Füssen nel 722. È protettore degli agricoltori poiché rivolgendosi a lui i raccolti vengono difesi dall’infestazione di parassiti. Viene, quindi, invocato contro insetti, topi, bruchi, formiche, cavallette, ma anche contro temporali e tempeste. È venerato soprattutto in Baviera e in Svizzera dove sorgono molte chiese a lui dedicate.
* Autrice del libro
“Santi compagni guida per tutti i giorni”