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di Mariella Lentini*

La santa festeggiata oggi, per trent’anni vive con le gambe paralizzate, ma non è mai sola. Attorno al suo letto tante fanciulle ascoltano incantate il suo catechismo.

Maria Rosa Giulia Billiart nasce in Francia, a Cuvilly, nel 1751, da una numerosa famiglia di sfortunati contadini commercianti. Giulia è una bambina buona, va a scuola, ubbidisce ai genitori. Si alza al mattino presto per iniziare la giornata con un’ora di preghiera. Trova anche il tempo per leggere il Vangelo. Ha solo otto anni e a casa sua insegna il catechismo ai suoi compagni. Com’è brava Giulia a parlare di Gesù, delle parabole e dei miracoli!

Una nobile della città le affida la distribuzione, di casa in casa, dell’elemosina. Giulia assolve l’importante compito con gioia: a ogni malato e bisognoso che incontra porta pane e parole buone. La sua famiglia cade in miseria e Giulia non si vergogna di andare a mietere il grano per sopravvivere. Un giorno, mentre prega, ha la visione di alcune suore e una voce le indica che sarà sua missione guidarle. Purtroppo a ventitré anni si ammala e le sue gambe non si muovono più. Giulia non si perde d’animo. Prega sempre, cuce merletti per i poveri e per mantenersi. Il tempo che le rimane lo dedica alle ragazzine che si siedono attorno al suo letto per apprendere il catechismo.

In quel periodo scoppia la Rivoluzione francese (1789) e i sacerdoti vengono osteggiati. Giulia deve scappare perché accusata di favorirli. Grazie all’aiuto di alcune donne nobili, Giulia viene trasportata ad Amiens (Francia) e qui fonda la sua prima scuola gratuita per fanciulle povere. Inizia con otto orfanelle. Tutto ciò lo realizza una donna paralizzata che a malapena riesce a stare su una sedia. Ma ecco compiersi il miracolo: dopo trent’anni Giulia si alza e cammina (1804). Le preghiere e il desiderio di “fare” qualcosa per il prossimo, la premiano.

Giulia diventa suora ed è più attiva che mai. Si trasferisce a Namur (Belgio) dove fonda la comunità “Suore di Nostra Signora di Namur”. Viaggia tanto e, benché si definisca una “povera contadina”, apre ulteriori scuole in Belgio e Francia che si estendono in Olanda, Germania e in altri Paesi. La “Divina Provvidenza” non abbandona la santa: quando le casse si svuotano per pagare il necessario, queste si riempiono di nuovo.

Giulia Billiart muore nel 1816 a Namur dove ancora oggi riposa.

* Autrice del libro
“Santi compagni guida per tutti i giorni”

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