di Mariella Lentini*
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L’esempio di un gesto di generosità e di altruismo può cambiare l’anima e il destino di una persona: da malvagia può diventare compassionevole, da avara prodiga, da collerica mite, da pigra laboriosa, da atea credente. È quello che è capitato al giovane pagano Pacomio, nato in Egitto nel 287, mai entrato in contatto con il Cristianesimo. Costretto ad arruolarsi nell’esercito romano, viene fatto prigioniero assieme ai suoi compagni a Tebe (Grecia).
Pacomio è disperato perché non sa che cosa gli riserverà il futuro. Di notte vede arrivare furtivamente alcune persone che offrono ai prigionieri cibo e parole di conforto. Il soldato si stupisce e chiede il motivo di questo comportamento. «Siamo cristiani – si sente rispondere – discepoli di Gesù, il Figlio di Dio che ci ha insegnato ad aiutare il prossimo». Parole che colpiscono profondamente Pacomio che, con fiducia, chiede a Gesù di essere liberato. In cambio consacrerà la sua vita a Dio, farà quello che a lui è gradito e offrirà il Bene a tutti gli uomini.
Pacomio ritrova la libertà e tiene fede alla solenne promessa. Si reca in un villaggio dove aiuta i poveri e cura gli ammalati. Dopo aver ricevuto il Battesimo si dedica alla vita solitaria per alcuni anni, imitando gli eremiti del deserto. Un giorno, però, una visione Celeste gli suggerisce di fondare una comunità per “chiamare” gli altri uomini a Dio. Pacomio capisce che deve pregare insieme agli altri e lavorare con loro per mantenersi e per aiutare il prossimo. Il santo segue l’esempio degli apostoli che lavoravano, mangiavano e pregavano insieme. Egli raduna i monaci, diventati sempre più numerosi, che mettono tutti i loro beni in comune e si aiutano vicendevolmente. Detta alcune norme di comportamento per regolare la vita della comunità: una disciplina che va rispettata, un’autorità alla quale si deve obbedienza per sostituire l’anarchia (libertà di fare quello che si vuole). Una di queste regole, per stare sempre a contatto con Dio, è di imparare a memoria la Bibbia e di recitarla sottovoce mentre si lavora.
Pacomio muore nel 347 dopo aver fondato otto monasteri maschili e due femminili. Dove dimora il suo corpo non è dato saperlo, poiché, tenendo fede alla sua grande umiltà, in punto di morte l’ex soldato chiede e ottiene dal suo discepolo Teodoro di essere sepolto in un posto sconosciuto a tutti, onde evitare di essere ricordato e venerato.
* Autrice del libro
“Santi compagni guida per tutti i giorni”