Il giornale tedesco Die Zeit sarebbe in possesso di un dossier che sta circolando negli ambienti di Curia, in cui molti prelati esprimono il proprio dissenso a proposito della recente riforma di Papa Francesco sulla nullità matrimoniale.
Il dissenso, oltre che le questioni di merito, coinvolgerebbe anche questioni di metodo: si sostiene che nessun dicastero, neanche la Congregazione per la Dottrina della Fede, sarebbe stato consultato; anzi, la commissione papale che ha redatto la bozza della riforma avrebbe agito in totale segreto, proprio per evitare l’intervento di terzi. Una volta nota la conclusione della commissione, tre cardinali, tra cui un italiano, avrebbero tentato “risolutamente” di impedire la pubblicazione del motu proprio prima del sinodo, ma senza successo.
I critici hanno anche puntato l’indice sulla contraddizione tra gli appelli papali alla sinodalità e collegialità, mentre il governo di Francesco nei fatti sarebbe basato su un approccio rigorosamente gerarchico, basato su decreti e senza consultazioni. Secondo altre fonti, questo modo di operare starebbe nei fatti isolando la Congregazione per la Dottrina della Fede, rendendola irrilevante.
Nel frattempo, in una recente intervista, il cardinale Kasper ha ribadito la sua ferma intenzione di ottenere una maggioranza al Sinodo sulle sue tesi sull’accesso all’Eucarestia per i divorziati risposati. Questo contraddirebbe l’opinione di certi commentatori, che avevano sostenuto che la riforma del processo di nullità avrebbe funzionato come una specie di compromesso, eliminando dall’agenda sinodale lo spinoso argomento.
Fabrizio Giudici
Deo Gratias! E meno male che l’eresiarca Kasper ha perso terreno.