Mi indigna tanto che tutti i mezzi di comunicazione parlino di Paolo Borsellino e di Giovanni Falcone.
Avversati in vita, contenti e soddisfatti per la loro morte, pronti a commemorarli come eroi per darsi una verniciata di perbenismo.
Ma la mentalità e lo stile mafioso non viene minimamente scalfito.
Tutti a commemorare. Ma in molti sono pronti a vivere nella illegalità, nel fare omertoso, tipico della cultura mafiosa, che non è più il “brodo” dove crescono i siciliani, ma molti strati della popolazione, nel privato e nelle istituzioni, al sud, al nord, in Europa e nei continenti. Come la gramigna che tutto infesta o come la piovra che tutto stritola.
La morte di Borsellino, che ricordiamo oggi, e quella di Falcone che abbiamo ricordato qualche settimana fa, avranno un senso solo quando la “legalità” diventerà la realtà degli umani e delle loro espressioni.
Ho sempre avuto un dubbio, pur nel rispetto della persona e della carica che riveste: “ma il Presidente Mattarella è all’oscuro di questi fatti?”.
È un grosso dubbio. Si dice che “dubitare è peccato, ma a volte si indovina”. Ce ne vuole di tempo!
DON ANTONIO NUARA
Evidentemente padre, avere un fratello ammazzato da Cosa Nostra, non sembra essere per lei, indice di perbenismo,….o di onestà.
https://www.palermotoday.it/cronaca/omicidio-piersanti-mattarella-anniversario-2019.html