“Cammino di Santiago, grande medicina di vita”. Lo dice in questa intervista don Salvatore De Pasquale, che ha scritto un eccellente libro di 150 pagine dal titolo: “ 4 km all’ora sul Cammino di Santiago”, edito da Magnagrafic. I diritti di autore sulle vendite saranno interamente devoluti in opere di solidarietà equamente divisi: metà per i poveri di Adelfia, metà per i bisognosi del Burkina Faso in Africa. Il sacerdote, infatti, ha fondato una onlus che si chiama Terianik (amicizia) proprio per questo scopo.
Don Salvatore, titolo curioso per il libro: perché?
“ Ho fatto ben cinque volte con gruppi di pellegrini il Cammino. Certamente non tutto, ma spezzoni. A volte questi simpatici pellegrini sono stanchi e allora per incoraggiarli e motivarli dico loro: mancano solo 4 km all’ arrivo, o al riposo in ostello”.
Qual è la lezione del Cammino?
“ Una grande medicina dell’ anima e di vita. Durante la nostra esistenza dobbiamo imparare a saper rallentare o camminare più veloci a seconda delle occasioni, come nel cammino. Il Cammino è una specie di metafora della nostra vita, insegna a trovare il passo giusto. Chi è più lento sappia diventare più veloce e viceversa”.
Possiamo definire il suo libro tecnico sul Cammino?
“ Assolutamente non è così. Non troverete dritte turistiche, suggerimenti pratici e roba simile. Insomma non è una guida da turismo, ma un volume spirituale, con il contributo degli stessi pellegrini. Racconto le loro esperienze”.
I diritti di autore sono devoluti in opere di carità…
“ Non mi piace ostentarlo, ma è così. Il ricavato delle vendite è devoluto a progetti di solidarietà in Africa, nel Burkina Faso e ai poveri di Adelfia in ugual misura. Ho fondato da tempo la onlus chiamata Teranik che vuole dire amicizia. Si occupa, appunto, di solidarietà. Chi ama, ama tutti nella stessa misura, vicini e lontani, italiani ed africani. Colui che ha il cuore aperto, non fa distinzioni. Ma attenzione, perché accanto alle tante povertà materiali ,ci sono anche quelle spirituali e dell’ anima, altrettanto gravi e penso alla solitudine”.
Esiste il rischio che il Cammino diventi una moda?
“ Con una provocazione dico: magari. Oggi, purtroppo, le mode sono ben altre, quella di non avere figli, di passare la notte dove non si dovrebbe, la mondanità. Invece il Cammino, maestro di vita, ci insegna tante cose. Insomma, non è solo un banale esercizio fisico, che comunque non guasta. Dio sa scrivere sempre dritto anche su righe storte”.