“E’ in corso un attacco antropologico contro la famiglia”. Se ne dice convinto, in questa intervista che ci ha rilasciato, Monsignor Ciro Fanelli, vescovo di Melfi- Rapolla-Venosa. Con lui, appunto, parliamo di famiglia e del suo stato di salute.
Eccellenza Fanelli, è possibile sostenere che oggi sia in corso un attacco contro la famiglia?
” Penso proprio di sì, è evidente che vi sia, di natura antropologica ed anche culturale. Ritengo, tuttavia, che la Chiesa abbia tutti gli anticorpi per reagire e trovare rimedi. Non a caso, San Giovanni Paolo II dedicò ad essa un sinodo ed una bellissima enciclica, Papa Francesco se ne è occupato con un sinodo e non manca mai di intervenire. La mia idea è che oggi si vogliono imporre o proporre modelli di famiglia antropologici incompatibili con la fede cristiana,la ragione e il diritto naturale”.
Che cosa possono fare i cristiani?
” Essere testimoni attenti e credibili, coerenti e soprattutto vigili sui valori della propria fede . La famiglia è una sola, quella composta da un uomo ed una donna uniti nel sacramento del matrimonio ed aperti al dono della vita. Altre formazioni sociali, pur meritevoli di rispetto, non possono essere definite famiglia. Quando si fa il punto sulla famiglia è sempre molto positivo, da salutare con viva attenzione. Ritengo che questo oggi più che mai sia un tema centrale ed allora è bene che i riflettori siano puntati. Sinceramente non capisco le polemiche o le diffidenze”.
Che cosa può fare la politica per la famiglia?
” Molto. Penso, ad esempio, ad incentivi concreti e reali, ad una fiscalità amica che sia vicina alle coppie. Uno dei grandi problemi è la denatalità legato certamente al reddito, ma non solo a quello. Ravviso anche motivazioni sociali e culturali”.
Che cosa pensa del reddito di maternità proposto dal Pdf?
” Vorrei leggerlo e studiarlo meglio, ma in linea di principio sono favorevole, mi sembra una cosa positiva, una idea valida. Ma perla sua piena attuazione molto dipende dalla disponibilità di cassa dello Stato e sappiamo bene che questa non è elevata. In ogni caso, perchè non aprire in questa direzione?”.
Comunione al divorziato risposato civilmente, si può dare?
” Il Papa, con Amoris Laetitia, ha dato indicazioni al riguardo che a mio avviso rispettano la dottrina, che non cambia. Non bisogna mai generalizzare o assolutizzare, bensì essere attenti e valutare. Ogni sacerdote ed ogni buon parroco ha la sua griglia per valutare le situazioni caso per caso”.
Bruno Volpe