IL VANGELO DEL GIORNO: venerdì 1 Novembre
Solennità di tutti i santi
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Oggi il Vangelo ci fa meditare la gioia dei santi, che ci ricordano la chiamata alla santità che il Signore fa anche a tutti noi. La santità, infatti, è quella possibilità che ci è data ogni giorno di lasciare una porta aperta e di lasciar entrare la pace e la consolazione dello Sprito Santo nella nostra esistenza, anche lì dove ci sono sofferenze e prove. E Come è possibile tutto questo? Cerchiamo di capire. In questo testo del vangelo di Matteo, tutti gli studiosi sono d’accordo in questo, viene reintrodotta una nuova proclamazione da parte di Gesù, come se fosse il nuovo Mosé della Legge. Così Gesù proclama la Nuova Legge: le Beatitudini. Con questa legge il Maestro definisce chi può essere considerato beato, e perciò chi può entrare nel Regno. Compaiono allora nel testo ben otto categorie di persone, come fossero otto porte di ingresso per il Regno di Dio. Quello che ci salta subito agli occhi è proprio il numero otto, che nella Sacra Scrittura indica appunto ogni realtà che supera la compiutezza e che apre all’eternità. Erano ottagonali, per esempio, i primi battisteri in cui i Cristiani ricevevano il Battesimo, che è il sacramento che introduce la vita presente alla fede nell’eternità in Cristo. La domenica per i Cristiani è l’ottavo giorno, giorno che celebra la vita di Cristo Risorto comunicata ai credenti, risorti per la vita eterna. Il Vangelo, allora, ci comunica che i poveri e gli emarginati sono coloro che ricevono la nuova legge e la compiono perché hanno lo stesso spirito che animò Gesù. La novità del Progetto di Dio per l’umanità, quindi, è la scelta dei poveri e degli esclusi, non per quello che fanno, ma per quello che sono, perché in essi, nella loro vita, il Regno è già presente e chi conosce Dio non può che riconoscere il Regno di Dio in loro. Le altre sei categorie di persone, invece, non vivono già il Regno, ma ne ricevono la promessa, perché è l’intera comunità comunità cristiana che deve essere un esempio di questo Regno nel mondo. Perciò la chiamata ad abitare il regno di Dio e ad essere santi è per tutti. Certo, oggi, come ieri, non è mai facile vivere la felicità che Dio ci promette. In televisione, nel giornali, nei social, ma anche un pò in tutti gli ambienti, troviamo spesso l’elogio della persona felice come quello di una persona realizzata e lasciamo che questo modo di pensare ci influenzi. Però, se siamo onesti, in fondo lo sappiamo tutti che non può essere così! Questo Vangelo allora oggi, questa giornata di solennità, allora, ci fa riflettere a quanto abbiamo bisogno di verità! La Chiesa ci fa festeggiare con questo giorno solenne tutte quelle persone che ci indicano la verità che cerchiamo e di cui abbiamo bisogno. Che siano conosciuti e siano stati inseriti sul calendario, o che siano nel segreto del nostro cuore non ha importanza, la cosa importante è che loro ci mostrano con la vita che non si può essere felici nell’illusione, ma nella concretezza, nella verità di una vita fatta di sofferenze, di prove, spesso anche di sconfitte e di tristezze. E la loro verità ci affascina, ci attira, perché ci mostrano come in tutte queste cose si può vivere a testa alta, senza mai perdere la dignità della fede, della speranza e senza mai farci togliere il motivo che ci spinge a vivere: la certezza di essere amati sempre e comunque da Dio. Ecco allora che oggi rendiamo grazie a Dio con grande gioia per il dono di avere questi santi, queste persone semplici e vere che portiamo nel cuore, uomini e donne come noi che ci hanno mostrato che l’amore chiede amore e che più si ama, più si è amati. E l’amore che ci lega a queste persone può diventare vita, può diventare storia e si può trasformare in relazione eterna tra esseri umani perché l’amore, lo sappiamo, solo l’amore è il senso della nuova legge di Gesù, delle Beatitudini. Rendiamo grazie a Dio, allora, perché, senza che ce ne rendiamo conto, molte persone che abbiamo conosciuto possono diventare modello per molti di noi, e forse anche noi, un giorno possiamo diventare un esempio per qualcuno. Basta poco! Basta solo permettere a queste parole di Gesù, a queste Beatitudini, a questo amore che supera la nostra condizione mortale, basta permettere alla nostra fede nel Risorto di diventare vita, di prendere carne in noi.
Allora oggi auguriamoci tutti, gli uni gli altri, una buona e felice festa di tutti i santi!
Mt 5,1-12a
In quel tempo, vedendo le folle, Gesù salì sulla montagna e, messosi a sedere, gli si avvicinarono i suoi discepoli. Prendendo allora la parola, li ammaestrava dicendo: “Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli. Beati gli afflitti, perché saranno consolati. Beati i miti, perché erediteranno la terra. Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati. Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia. Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio. Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio. Beati i perseguitati per causa della giustizia, perché di essi è il regno dei cieli. Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli. Così infatti hanno perseguitato i profeti prima di voi”.