Nel pomeriggio di lunedì 2 marzo 2020 i Vescovi della Provincia ecclesiastica veneta si sono incontrati, in riunione straordinaria, presso la sede della Conferenza Episcopale Triveneto a Zelarino (Venezia) per fare il punto della situazione e condividere alcune linee comuni alla luce del nuovo decreto, uscito ieri sera dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, sull’emergenza coronavirus che tocca così profondamente le comunità ecclesiali e l’intero contesto sociale, economico e culturale della Regione Veneto. Erano presenti, con i Vescovi, anche alcuni vicari generali ed episcopali delle Diocesi interessate. Per i Vescovi veneti la triste e dolorosa decisione – assunta a seguito delle disposizioni emanate dal Governo e finalizzate a fronteggiare le presenti criticità – di sospendere nelle chiese la celebrazione dell’Eucaristia “in forma pubblica” rappresenta un gesto mosso da una carità pastorale verso i fedeli e da un atto di saggezza e responsabilità ecclesiale e civile nell’esercizio del governo delle Chiese locali; si tratta qui di condividere un comune senso di cittadinanza che porta i credenti, con la loro fede, ad essere pienamente partecipi della realtà in cui vivono, nel rispetto anche di quanto indicato dalla ragione e dalla scienza. Ci si richiama così al principio espresso dall’articolo 1 del Concordato vigente che impegna Chiesa e Stato, pur nella distinzione ed indipendenza dei rispettivi ambiti, alla reciproca collaborazione per la promozione dell’uomo e il bene del Paese. Dopo un approfondito dialogo, a seguito di quanto stabilito con Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri del 1° marzo 2020 (di seguito “Decreto”), fino alle ore 24.00 di domenica 8 marzo 2020, i Vescovi – in comunione con le Conferenze Episcopali di Lombardia ed Emilia Romagna – dispongono quanto segue per i territori veneti delle rispettive Diocesi: 1. Per evitare assembramenti di persone l’accesso a tutti i nostri spazi aperti al pubblico (chiese, oratori, patronati, musei ecc.) sarà possibile a condizione che a tutte le persone presenti, secondo il disposto dell’art. 2.1 lett. d, f, h, i, del Decreto venga garantita la possibilità di “rispettare la distanza tra loro di almeno un metro”; 2. La sospensione della celebrazione aperta al pubblico delle S. Messe, feriali e festive, dei sacramenti (inclusi battesimi, prime comunioni e cresime), di sacramentali, liturgie e pie devozioni, quali la Via Crucis, indipendentemente che avvengano in luoghi chiusi o aperti, in ottemperanza a quanto stabilito dall’art. 2.1 lett. c del Decreto; a. nell’impossibilità di adempiere al precetto festivo, ai sensi del can. 1248 § 2, i fedeli dedichino un tempo conveniente all’ascolto della Parola di Dio, alla preghiera e alla carità; possono essere d’aiuto anche le celebrazioni trasmesse tramite radio, televisione e “in streaming”, nonché i sussidi offerti dalle Diocesi;
b. sono sospese le S. Messe esequiali; è consentita la benedizione della salma, in occasione della sepoltura, alla presenza dei soli familiari e alle condizioni di cui al n. 1; le S. Messe esequiali potranno essere celebrate solo al superamento di questa fase critica; c. la celebrazione di battesimi e matrimoni è consentita alla sola presenza di padrini / testimoni e dei familiari, alle condizioni di cui al n. 1; d. la celebrazione del sacramento della penitenza è possibile nella forma individuale (rito A) rispettando le attenzioni richieste. 3. La sospensione degli incontri del catechismo e delle altre attività formative di patronati e oratori (come per le scuole) nonché di relative uscite e ritiri; sarà possibile l’accesso agli spazi, per esempio per il gioco, a condizione che venga limitato l’accesso come stabilito al n. 1. 4. La sospensione di feste, sagre parrocchiali, concerti, serate culturali, rappresentazioni teatrali, proiezioni cinematografiche ecc. Per quanto riguarda le attività sportive e i bar ci si attenga a quanto stabilito dal Decreto. 5. 6. 7. La sospensione delle lezioni delle realtà accademiche ecclesiastiche (come per le università). Il rinvio degli appuntamenti legati alle Visite pastorali. L’accesso ai luoghi di culto venga concesso ai singoli fedeli che vogliano recarvisi per la preghiera individuale, alle condizioni stabilite al n. 1; si tolga l’acqua benedetta dalle acquasantiere. 8. Si sospenda la visita per la benedizione annuale delle famiglie; rimane invece possibile visitare i malati gravi per offrire loro conforto spirituale e, se del caso, l’unzione degli infermi e il viatico. 9. Le attività caritative continueranno con le seguenti precisazioni: a. I centri d’ascolto e gli altri servizi di Caritas diocesane e parrocchiali e realtà affini: secondo le condizioni stabilite al n. 1; b. Le mense dei poveri: alle condizioni di cui al n. 1, altrimenti distribuendo cestini con i pasti che non potranno però essere consumati all’interno delle strutture; c. Nei dormitori: alle condizioni di cui al n. 1, altrimenti attraverso un presidio sanitario garantito dalla competente autorità pubblica. I Vescovi del Veneto confidano che anche questo tempo diventi occasione propizia per accrescere in tutti l’impegno pastorale e civico, il senso di carità e solidarietà tra le persone e le comunità. Esprimono riconoscenza a tutti coloro che sono più direttamente coinvolti nell’aiutarci ad affrontare l’attuale emergenza.