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“Confidiamo nella potente intercessione di Giuseppe. Perplessità sulla sospensione delle messe”: lo dice in questa intervista che ci ha rilasciato su San Giuseppe  il noto biblista e teologo padre Tarcisio Stramare. In effetti la  Chiesa e i fedeli si apprestano a vivere un malinconico San Giuseppe senza messe e senza… zeppole.

Padre Stramare, si invoca Giuseppe come patrono della buona morte:perchè?

“La ragione è in un libro chiamato Giuseppe il Falegname del 1522 . E’ un testo leggendario secondo il quale Giuseppe, agitato e in preda al panico per la morte imminente, sarebbe stato consolato e calmato dal Figlio e dalla Madonna. In ottica cristiana quale migliore morte se non  vicino a Cristo e alla Madre?”.

Patrono della Chiesa Universale..

“Per la semplice ragione che  è stato Padre di Gesù e marito della Madre di Dio. Mi pare abbastanza per arrivare alla conclusione, vista la natura sponsale della Chiesa, definirlo parono della Chiesa”.

Era anziano?

“Questa è una stupidata senza alcun fondamento messa in giro per giustificare, ma non ce ne stava alcun bisogno, la verginità di Maria. In poche parole si è descritto Giuseppe come un vecchio decrepito, una specie di rimbambito e dunque incapace di avere relazioni sessuali, per avallare la verginità della Madonna. In tutta sincerità, agli stessi mariologi infastidisce che a Giuseppe si dia spazio, pensano che Maria sia messa quasi in ombra e così non è. Inoltre la teologia non dedica a Giuseppe lo spazio che meriterebbe, spesso è addirittura ignorato”.

In questo periodo di Coronavirus sono sospese le messe: che ne pensa visto che lei è un sacerdote di lungo corso?

“Il prete è pastore di anime prima di tutto e guai a lui se teme la malattia per sè. Non dobbiamo lasciar sola la gente e in questo momento ho la sensazione che siamo lontani da chi ci vorrebbe, pochi preti in giro. Le dico una cosa..”.

Prego..

“Nell’ospedale in cui sono stato, si è diffusa la voce che  ero prete. Tanti malati sono venuti da me a confessarsi e ho dato loro la santa comunione. In particolare ad un ammalato di cancro poi morto e ai suoi parenti, che ne sono rimasti contenti e pacificati. Mi hanno ringraziato. Ho detto loro che era mio dovere. Un sacerdote non deve temere di sacrificare la sua vita per la salvezza delle anime. Parliamo sempre di odore del gregge,  Chiesa in uscita e nel momento del bisogno siamo assenti?”.

I vescovi polacchi hanno aumentato le messe..

“Capisco il motivo che ha spinto quelli italiani, la paura del contagio che è giustificata. Bisogna essere prudenti e rispettare le regole. Però a mio avviso hanno fatto bene i polacchi. La messa è medicina di anima  e corpo alla pari della comunione . Anche come dato statistico: nelle messe feriali da me vengono al massimo cinque persone, quale assembramento è questo? Con opportuni accorgimenti si risolve il problema”.

Magari si rischia di diffondere il contagio..

“Secondo lei in autobus va meno o più gente? Grandi santi del passato, come San Luigi  Gonzaga, durante le pestilenze sono andati in mezzo agli appestati non sono rimasti barricati negli uffici o a casa. Le ripeto, bene la prudenza e la saggezza , ma il prete è prima di tutto pastore e custode di anime. Non possiamo e non dobbiamo lasciar solo il gregge”.

Bruno Volpe

 

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