Le dichiarazioni del cardinale del Myamar Charles Bo pubblicate sul sito della sua diocesi e riportate dall’agenzia Asianews, hanno fatto rumore E’ il secondo porporato ,dopo il cardinal Ranjith, ad accusare il Partito Comunista Cinese di responsabilità nella pandemia per silenzi e ritardi. Con onestà il cardinale attacca il Partito Comunista e non il popolo cinese che anzi giudica vittima. Abbiamo intervistato il direttore di Asianews, padre Bernardo Cervellera.
Padre Cervellera, perché questa partenza in quarta del cardinale, anzi dei cardinali?
“Loro vivono da quelle parti ed evidentemente hanno fonti e notizie buone. Poi il cardinal Bo non ha attaccato il popolo, ma il Partito Comunista Cinese. Ha detto con chiarezza che i cinesi sono i primi danneggiati”.
Il Presidente Xin Jinping oggi è debole. All’interno dello stesso partito comunista è mal visto da molti esponenti che lo giudicano un dittatore essendosi auto proclamato presidente a vita. Poi ci sta l’ aspetto economico…
“La Cina e la sua economia vivono un momento delicato come tutto il mondo perché sono entrati in crisi import ed export”.
A questo si aggiunge la voce critica del cardinal Zen…
“Il cardinal Zen se parla sa il fatto suo ed ha ottime fonti tra i cattolici del posto. Lo stesso dicasi per il cardinal Bo”.
La Cina o meglio il Partito Comunista, per fugare ogni dubbio, potrebbero permettere ad osservatori esterni di valutare che cosa è accaduto?
“Lo dubito, vista la situazione”.
Crede che organismi internazionali come Onu ed Organizzazione Mondiale della Sanità potrebbero pretendere chiarezza dal Partito Comunista Cinese?
“Il linea di principio è così. Però queste organizzazioni sono deboli, vivono di aiuti economici consistenti anche dalla Cina e se osano parlare perdono questi aiuti”.
Intanto qualche altre elemento su cui riflettere. L’intelligence americana conferma le accuse del cardinal Bo, specie quelle sul cosiddetto ” whet market”, il marcato bagnato di Whuan. Report dell’ intelligence Usa, come riporta l’ agenzia Bloomberg segnalano la misteriosa scomparsa della coraggiosa giornalista cinese Ai Fen dopo l’ altrettanto misteriosa morte del medico, riabilitato dopo morte, Li Wieliang. Infine l’ antropologo Usa Steven Moscher riporta la tesi di due scienziati cinesi in base alla quale si ipotizza che il virus potrebbe essere sfuggito per errore da un laboratorio.
Bruno Volpe