“Il Governo fermi il pagamento di bollette ed utenze. Come una popolazione tanto colpita potrà pagarle”: lo dice in questa intervista che ci ha rilasciato Monsignor Antonio Staglianò, vescovo di Noto, in Sicilia.
Eccellenza Staglianò, la preoccupa la situazione economica?
“La situazione era già seria prima della pandemia, specie al Sud, lo vediamo in ogni indicatore economico. Tante famiglie sono in grado di mangiare grazie all’ intervento delle strutture di carità, penso alla nostra mensa di San Corrado. Prima erano un centinaio, adesso non sappiamo come fare o quasi”.
Che fare?
“Comprendo le difficoltà del governo per una circostanza arrivata tra capo e collo, e lancio una idea: fermi il pagamento delle bollette ed utenze. Come una popolazione tanto colpita potrà pagarle e fare fronte?”.
Si parla di sussidi economici…
“Arrivino subito per evitare scoramento ed anche ribellione interiore nelle coscienze. Naturalmente grazie alle strutture di carità nessuno morirà di fame, ma abbiamo bisogno di lavoro e risposte rapide dal punto di vista economico. Vedo un intero tessuto socio economico a rischio, penso ai ristoranti, bar, al turismo del sud in genere. Chi verrà qui a fare le vacanze?”.
Pensa che il Presidente Conte faccia troppo da solo?
“A mio avviso questa calamità gli è arrivata addosso tra capo e collo , inaspettata e allora occorre una certa indulgenza nel valutare. Certo, maggiore collegialità non guasta. Però poi finiamo, con la collegialità, che talvolta aumenta la burocrazia. In alcune occasioni è forse maggiormente indicata una sola voce”.
Esiste il rischio che le mafie si intrufolino in queste occasioni?
“In rischio esiste perché tutte le mafie sanno profittare del bisogno dei poveri e delle sacche di miseria. Ecco perché bisogna che quanto prima arrivino i soldi dello Stato”.
Lei ama evangelizzare con le canzoni. Quale le sembra la più adatta?
“L’ essenziale di Mangoni. Ci fa comprendere l’ importanza di quello che è essenziale quando tutto crolla”.
Bruno Volpe
Monsignore, la smetta di fare l’economista e, piuttosto, trasformi le sue omelie in catechesi sulla Parola di Dio offrendoci gli insegnamenti dei Santi e Dottori della Chiesa anziché sproloquiare sulle canzoni di Sanremo offrendoci gli insegnamenti dei suoi cantautori: una vera pagliacciata che smaschera solo il suo palese e pericoloso esibizionismo!