“I fedeli hanno avuto sin troppa pazienza, la misura è colma”: Monsignor Alberto D’Urso, Presidente Nazionale della Consulta Anti Usura, coraggioso sacerdote barese, entra col suo solito stile pacato, ma deciso nel dibattito sulle messe con popolo ancora negate dal Governo dopo la brusca rottura della Cei.
Monsignor D’ Urso: sala da gioco sì, messe pubbliche ancora no…
“Evidentemente per chi ci governa le priorità sono altre e ne dobbiamo fare lezione per il futuro. La Chiesa e la messa valgono meno di una sala giochi o di una pizzeria da asporto”.
In che modo valuta le parole di Conte alla conferenza di Domenica sera?
“Reputo che sia una burla, una presa in giro per giustificare codardia e mancanza di coraggio. Tanti chiedono voti, ma bisogna poi che questi consensi siano meritati e non arrivino con false promesse mai mantenute o peggio disattese”.
Da sacerdote come la ha presa?
“In pessimo modo, ma ritengo che i fedeli hanno avuto sin troppa pazienza, la misura è colma. Abbiamo e rivendichiamo il sacrosanto diritto a celebrare con i fedeli, ad amministrare liberamente i sacramenti certamente con accorgimenti di salute”.
Si possono fare i funerali con 15 persone e meglio all’aperto…
“Mi dica che senso ha. Intanto il funerale è una messa come quella della Domenica. E allora è bizzarro: al funerale non ci si contagia e la Domenica sì? Ci vogliono tanti esperti strapagati per dire queste cose? Inoltre prendo la mia ex Santa Croce capace di 500 posti a sedere. Non vi sono possibilità di assembramenti mettendo un numero di fedeli basso e debitamente distanziato. La verità è che, come tanta gente, mi sento defraudato da questa classe dirigente. Non merita il nostro rispetto”.
Forse si vuol ridurre la Chiesa ad un fatto privatistico o al silenzio…
“Ultimamente ha girato un autobus che diceva: Dio non esiste. Probabilmente ci sono movimenti anche massonici i quali pensano al pane della terra e non a quello del Cielo. Oggi si sente solo il rumore delle teste di legno. Io da prete devo confortare, durante questo tempo ho visto la sofferenza di tanta gente che non poteva seppellire degnamente i suoi cari ed era per me uno strazio”.
Lei è Presidente della Consulta Nazionale Anti Usura: teme un aumentare di questo fenomeno dopo la pandemia?
“Ne sono certo e per questo motivo abbiamo inviato una lettera al Governo. Da un certo punto di vista, per la limitazione ai movimenti, il gioco di azzardo è calato, ma credo che alla ripresa delle attività tanti in difficoltà ricorreranno agli usurai. Ecco perché chiediamo una moratoria allo Stato e il blocco dei fitti”.
Bruno Volpe
Sono d’accordo su quanto detto da Don Alberto d’Urso, soprattutto quando parla della incomprensibile ed ingiustificabile differenza che viene fatta tra la possibilità di celebrare la messa per I defunti piuttosto che quella domenicale;
Infatti quest’ultima può essere celebrata con le stesse precauzioni. É stato giusto sospendere le messe quando tutto era fermo, ma nn vedo perché alcune attivitá possono ora riprendere e la messa domenicale no. Bisogna comprendere che per I Cristiani la frequenza alla messa, il poter comunicare con Dio , il poter cibarsi del pane eucaristico permette a ciascuno di acquisire la forza, la sapienza per andare avanti nelle difficoltá quotidiane sicuri di nn essere più soli , ma di camminare insieme al nostro Creatore. Pertanto é importante preoccuparsi di dare alle persone i mezzi economici necessari per vivere, ma é altrettanto importante aprire le nostre Chiese per permettere quanto detto e poter inoltre, alimentare la fede e dare un senso vero alle cose della vita alla vita stessa. rendendola più felice, più serena nonostante le difficoltá che si incontrano
Per questo poter partecipare alla messa domenicale é vitale per tutti , ma soprattutto per ogni Cristiano .