Come noto, San Giovanni Paolo II compie cento anni dalla sua nascita avvenuta il 18 Maggio 1920 nella cittadina di Wadowice non lontana da Cracovia. Abbiamo ascoltato il ricordo di un esperto e bravo sacerdote che per quasi dieci anni è stato accanto al Santo Papa polacco, Monsignor Pawel Ptasznik,oggi Rettore a Roma della Chiesa San Stanislao, capo della sezione polacca nella Segreteria di Stato Vaticana.
Monsignore, lo ha seguito a lungo e per molto tempo. Che giudizio di sintesi ne può dare?
“Senza alcun dubbio quello di una persona stupenda, un vero autentico uomo di fede e di Dio, un mistico e questo lo si ricavava nel modo con il quale egli celebrava la santa messa, unito al Signore. Io lo ho trattato da padre e per lui ero un figlio.
Può raccontare qualche aneddoto?
“Era l’apertura del Giubileo e tra di noi parlavamo. Gli facevo presente che sulla idea di chiedere perdono per le colpe storiche degli uomini della Chiesa, vi erano opinioni divergenti e qualche piccola critica. Io lo ho fatto presente a lui e gli ho suggerito di mutare leggermente rotta. Il Papa mi rispose: ‘Sai, il bene prima o dopo si difende da solo, non ha bisogno di parole. Il male va smascherato. E se c’ è una colpa, si chiede perdono'”.
Un altro episodio curioso?
“Un sabato santo stava battezzando i catecumeni. Uno di loro , non so come fece, invece di chinarsi, perché il papa versasse l’acqua sul suo capo, mise la testa dentro il contenitore. Il Papa mantenne un atteggiamento di serietà, fino alle lacrime. I giornali scrissero che il Papa stava piangendo perché si era commosso. Quando gli avevamo riferito questi commenti, Egli con un sorriso confessò che le sue erano lacrime dovute alla scena involontariamente comica”.
Lei è stato testimone del suo congedo, una pagina triste…
“Sono stato il due aprile a mezzogiorno con lui, don Stanislao e il card. Ratzinger . Don Stanislao ha chiesto la benedizione. Io mi sono inginocchiato e mi ha fatto il segno della croce”.
Bruno Volpe