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“Educare è sempre un atto di speranza che invita alla co-partecipazione e alla trasformazione della logica sterile e paralizzante dell’indifferenza in un’altra logica diversa, che sia in grado di accogliere la nostra comune appartenenza”.

Lo dice Papa Francesco, in un videomessaggio ai partecipanti all’evento per il Global Compact on Education, presentato oggi pomeriggio, presso la Pontificia Università Lateranense, nel corso dell’iniziativa – in diretta streaming – promossa dalla Congregazione per l’Educazione cattolica. Indicando l’educazione come “il naturale antidoto alla cultura individualistica”, il Pontefice ribadisce che “il nostro futuro non può essere la divisione, l’impoverimento delle facoltà di pensiero e d’immaginazione, di ascolto, di dialogo e di mutua comprensione”. “Oggi c’è bisogno – avverte – di una rinnovata stagione di impegno educativo, che coinvolga tutte le componenti della società”.

Quindi, l’incoraggiamento ad ascoltare “il grido delle nuove generazioni”, auspicando “un rinnovato cammino educativo”, che “non giri lo sguardo dall’altra parte favorendo pesanti ingiustizie sociali, violazioni dei diritti, profonde povertà e scarti umani”. “Si tratta di un percorso integrale, in cui si va incontro a quelle situazioni di solitudine e di sfiducia verso il futuro che generano tra i giovani depressione, dipendenze, aggressività, odio verbale, fenomeni di bullismo”. Un cammino “condiviso”, secondo il Papa, in cui “non si resta indifferenti di fronte alla piaga delle violenze e degli abusi sui minori, ai fenomeni delle spose bambine e dei bambini-soldato, al dramma dei minori venduti e resi schiavi”. Infine, l’indicazione di Francesco: “Nella presente situazione di crisi sanitaria – gravida di sconforto e smarrimento -, riteniamo che sia questo il tempo di sottoscrivere un patto educativo globale per e con le giovani generazioni, che impegni le famiglie, le comunità, le scuole e le università, le istituzioni, le religioni, i governanti, l’umanità intera, nel formare persone mature”. (SIR)

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