“Padre Pio guarda a queste miserie umane con bontà e compassione, tuttavia trovo a dir poco stomachevole usare il santo per attaccare la Chiesa e il Papa”: lo dice Stefano Campanella , autorevole storico del Santo con le stimmate e direttore di Teleradio Padre Pio, commentando i “pizzini” relativi ai libri in uscita sul caso Vaticano, pizzini che coinvolgono persino la gestione del patrimonio immobiliare della Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo.
Campanella, nelle indiscrezioni uscite e pubblicate sui libri si parla di opaca e dubbia gestione del patrimonio immobiliare dell’ ospedale fondato da Padre Pio..
“Usare Padre Pio per screditare ed attaccare la Chiesa e il Papa, è indegno. Mi amareggia e amareggia tutti coloro che hanno a cuore il santo il quale li guarda dal Paradiso con serena bontà e compassione. Forse chi ha scritto non sa alcune cose o finge di ignorarle”.
Prego…
“Quell’ ospedale fu voluto da Padre Pio principalmente per dare sollievo e cura alle persone non abbienti e infatti oggi accoglie gratuitamente anche extracomunitari e da ospitalità ai parenti dei malati senza avere soldi pubblici . In quanto alle gestione degli immobili e dei relativi utili, non danno vantaggi, ma sono reinvestiti in modo caritevole e poi nel rifornire il nosocomio di nuove attrezzature all’ avanguardia, cosa che volle Padre Pio. Dunque nessuna speculazione finanziaria”.
Perchè sono state scritte queste cose?
“Per la pervicace volontà di attaccare la Chiesa e se si usa il nome di Padre Pio si ha ancor maggior clamore Penso che tra il primo caso di fuga di notizie vaticane e quell’ attuale ci sia un legame, una sorta di avvertimento al Vaticano che cerca di fare chiarezza e pulizia nelle finanze: non scavate più, perchè più scavate e maggiormente noi pubblichiamo. Non a caso, si tratta di un attacco su due fronti vista la diversa estrazione dei giornalisti destinatari del materiale. Trovo la fuga di notizie un tradimento alla Chiesa e al Papa e dal punto di vista giornalistico una ricerca non del bene, ma della notorietà ai fini di guadagno. Una operazione di tradimento che ha visto i due giornalisti come veicolo e strumento, mica ci sta abilità. Tutti sono buoni a fare clamore se hanno dei documenti rubati. Un tipo di giornalismo che a me non piace, una brutta pagina che offende Padre Pio”.
Bruno Volpe