“Invitiamo chiunque abbia subito abusi a contattarci. Non importa quanto tempo fa questa esperienza sia capitata. Ci impegniamo ad ascoltarli attentamente con cuore e mente aperti e a sostenerli nel loro viaggio di ripresa”. Con queste parole, contenute in un comunicato, pubblicato al termine della Plenaria, cominciata lunedì scorso, i vescovi cattolici di Inghilterra e Galles si sono rivolti alle vittime di abusi chiedendo anche scusa e promettendo loro una migliore struttura di prevenzione.
Durante questa settimana, infatti, grazie soprattutto a incontri virtuali, la Conferenza episcopale inglese ha esaminato e discusso il rapporto dell’inchiesta di Stato sulle violenze all’interno della Chiesa pubblicato dieci giorni fa. I vescovi hanno anche ascoltato i risultati della “Elliott Review”, un’indagine interna commissionata a un esperto di questa materia, Ian Elliott.
Proprio a lui si devono due nuovi suggerimenti chiave per un ripensamento della struttura che la Chiesa cerca, dagli inizi degli anni Duemila, di avviare come prevenzione degli abusi. La “Elliott Review” chiede l’istituzione di un tribunale nazionale che si occupi di “questioni canoniche collegate alla disciplina dei sacerdoti e a violazioni del diritto canonico” e chiede anche che l’intero settore della salvaguardia venga affidato a un unico ente chiamato “Catholic Safeguarding Standards Agency” con il compito di coordinare chiunque si occupi di protezione dei minori. (SIR)