Dietro gli attacchi alla santità di Giovanni Paolo II un attacco alla Chiesa polacca. Ne è convinto il noto vaticanista e scrittore di origini polacche, già vicedirettore dell’ Osservatore Romano, Gianfranco Svidercoschi.
Dottor Svidercoschi, negli Usa alcuni media hanno sostenuto che l’elevazione alla gloria degli altari di Giovanni Paolo II è avvenuta con troppa fretta…
” Sono partiti fendenti contro il suo storico segretario, attuale arcivescovo emerito di Cracovia, il cardinale Stanislaw Dziwisz accusato anche in Polonia di fare mercato e di prendere soldi per favorire le udienze col Papa. Lo dico francamente che è miserevole, non risponde al vero, una montatura. Ma risponde ad un piano che viene da lontano, da altri Paesi e da fuori alla Polonia”.
Cioè?
“Si vuole attaccare non tanto la figura del Papa, quanto la Chiesa della Polonia”.
Il motivo?
“Il clero polacco attuale, non tutto, si è allontanato dall’ s ideale di Giovanni Paolo II. Anzi in Polonia, ma non da oggi, ci sono settori tradizionalisti che non amano Giovanni Paolo II, che lo ritengono persino modernista e conciliare e lo temono. L’ attuale Chiesa polacca ha stretto un’ alleanza ferma e solida col governo di destra che sostiene. Questo rapporto infastidisce ambienti esterni che attaccano a testa bassa”.
Che cosa ha l’ attuale clero polacco?
” Non è quello che desiderava Giovanni Paolo II. Lui era un uomo conciliare, detestava l’ antisemitismo, ha visitato una sinagoga . In Polonia ci sono rigurgiti di antisemitismo. Aggiungo che l’ attuale Chiesa della Polonia non ama Francesco, come del resto è accaduto con Benedetto XVI, anche se è infantile mettere Giovanni Paolo II e Francesco in contrapposizione. Ad esempio uno dei punti nodali del pontificato di Francesco è la misericordia, ma non dimentichiamoci che Giovanni Paolo II ha stabilito la domenica della Misericordia ed ha canonizzato santa Faustina”.
Bruno Volpe