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Il Vescovo di Adria e Rovigo, Pierantonio Pavanello ha autorizzati le assoluzioni di massa per evitare rischi di contagio da Covid-19 ed evitare che numerosi fedeli si rechino nelle chiese per confessarsi. Si tratta di una possibilità prevista dalle norme canoniche e che in genere si utilizza in guerra, prima delle battaglie, per assolvere i militari. Ecco il testo della lettera del vescovo che autorizza questa particolare modalità di assolvere da tutti i peccati i penitenti:

Ci troviamo in grandissima difficoltà a provvedere alle confessioni in preparazione al Natale: oltre alla paura del contagio che tiene lontani molti fedeli da questo sacramento, in molte chiese mancano sia gli spazi fisici adeguati sia la disponibilità oggettiva dei confessori. Alcune comunità religiose a causa del covid sono chiuse e a stento potranno riaprire prima di Natale. In questa situazione, vista l’impossibilità in molte parrocchie della Diocesi di provvedere alla confessione individuale di tutti i fedeli che lo chiedono per evitare che venga meno ogni segno della mediazione sacramentale della Chiesa nell’ambito penitenziale, ritengo opportuno che anche nella nostra Diocesi per il periodo che va dal 16 dicembre al 6 gennaio si utilizzi la terza forma (straordinaria) di celebrazione del sacramento della Penitenza (assoluzione collettiva di più penitenti previa confessione generale cf Rituale della Penitenza nn. 60-63).

A questo proposito, sentita la Penitenzieria Apostolica, i Vescovi del Triveneto nella riunione di lunedì 7 dicembre hanno concordato alcuni criteri:

-si tratta di una concessione limitata ad un tempo determinato (dal 16 dicembre al 6 gennaio);
-la celebrazione della riconciliazione di più penitenti con confessione generale e assoluzione collettiva deve essere distinta dalla celebrazione dell’eucaristia;
-va premessa una catechesi adeguata, che metta in evidenza la straordinarietà della forma adottata per il sacramento, il dono del perdono e della misericordia di Dio, il senso del peccato e l’esigenza di una reale e continua conversione. Va spiegato che l’assoluzione collettiva richiede da parte dei fedeli il pentimento dei loro peccati e l’impegno di confessare a tempo debito al sacerdote i singoli peccati gravi di cui al momento non possono fare l’accusa” (Rito della Penitenza n. 60).

Lascio al discernimento dei parroci, in base alla situazione delle singole parrocchie, di decidere se sia opportuno ricorrere alla terza forma di celebrazione della Penitenza, il luogo e gli orari. I fedeli siano avvertiti tempestivamente.

La possibilità di ricorrere alla terza forma della celebrazione, non esclude che, nei limiti del possibile e con le dovute precauzioni, i sacerdoti siano a disposizione per la celebrazione individuale.

Un pensiero su “Covid-19, a Rovigo il vescovo autorizza le assoluzioni di massa al posto delle confessioni individuali”
  1. Le chiese sono luoghi dove le misure di prevenzione sono al massimo,la assoluzione generale andava bene in tempo di guerra, oppure per casi straordinari,(una nave che affonda, aereo che precipita), ma in questo caso mi sembra una scusa per evitare La”fatica” delle confessioni natalizie,che in questo periodo impegnano i sacerdoti per molte ore….

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