«Non vorrei essere nei panni dei vertici della Chiesa, data la situazione. Ormai i credenti preferiscono i santuari mariani». Rino Cammilleri è uno dei più noti apologeti italiani e in esclusiva per LA FEDE QUOTIDIANA, con il suo consueto stile disinvolto ed efficace ci parla della sua variegata attività e ci dona «antidoti» di cattolicesimo.
Quali sono le forme di “inquinamento morale” principali nei quali vivono immersi i cattolici oggi?
«Il contrario esatto del Decalogo. Basta aprire la finestra per rendersene conto, leggere i giornali, guardare la tivù, libri, cinema, pubblicità…».
Il “politically correct” cattolico in cosa consiste?
«Temo un cattolicesimo fai da te, emotivo e sentimentale».
Lei ha vissuto la sua vita sotto diversi Pontificati. Che idea si è fatto di ognuno dei pontefici che si sono succeduti?
«Io sono nato sotto Pio XII e solo a metà del pontificato del beato Paolo VI ho cominciato a interessarmi di religione. Ognuno di loro, come i predecessori, ha dovuto affrontare situazioni diverse e imparagonabili».
Che ricordi e aneddoti ha della sua vita universitaria e degli insegnamenti giuridici?
«Ho fatto Scienze Politiche a Pisa negli Anni di Piombo, il che basta a dare l’idea».
Scrittore, editorialista conferenziere. A quali testi è più legato tra quelli che ha scritto e perchè?
«È come chiedere a un padre quale dei suoi figli preferisce».
Effettivamente l’attività pubblicistica pluriennale e proficua di questo grande studioso e scrittore originario dell’agrigentino (Cianciana, in particolare) è impossibile da ricordare per intero (ha all’attivo una quarantina di libri). Con rara capacità divulgativa ha saputo donare ai tanti che lo seguono e lo apprezzano, una coraggiosa testimonianza di una moderna apologetica cattolica. Suoi, per esempio, testi come Consigli del diavolo custode per andare all’inferno senza strafare (2000), Il Kattolico 1-2-3 (2001, 2005, 2011), Piccolo manuale di apologetica 1 e 2 (2004 e 2006), Dio è cattolico? (2009), Come fu che divenni c.c.p. (cattolico, credente e praticante) (2011). Si può leggere anche su internet uno dei suoi deliziosi libri storici, Fregati dalla scuola. Breve guida di liberazione ad uso degli studenti da affiancare al normale manuale (1997). Tra gli altri libri di taglio storico che hanno fatto seguito a questo sono da ricordare La vera storia dell’inquisizione (2001) e quelli agiografici (tra i quali quelli dedicati a san Gennaro, san Pio, san Riccardo Pampuri, Sant’Antonio di Padova). Infine non possiamo dimenticare i testi dedicati alla Madre di Dio in questi ultimi anni: Gli occhi di Maria (con Vittorio Messori), del 2001; Medjugorje, il cammino del cuore, del 2012; Le lacrime di Maria. Da Medjugorje a Civitavecchia, un itinerario mariano, del 2013.
«Studi Cattolici», «Il Giornale», «Il Timone». Esperienze diverse ma unico legame: la fede cattolica. Ci svela che “piano spirituale” si è fatto per vivere bene la sua fede?
«Cercare di portare la croce e di non bestemmiare quando ci crollo sotto. Il mio cristianesimo è tutto qui».
Su quali argomenti si spenderà prossimamente «il Kattolico». Può anticiparci un tema di un suo prossimo libro?
«Mi piacerebbe, ma la crisi attuale dell’editoria non permette previsioni. Si naviga a vista. E poi, credo di aver detto già tutto quel che c’era da dire. Il Kattolico, poi, non sa mai quale sarà la puntata successiva».
Non molti lo sanno ma lei è molto legato al genere letterario del giallo storico e ai fumetti d’autore. Può raccontarci queste sue passioni?
«Come si fa a raccontare una passione? Nel giallo la verità trionfa e il cattivo viene punito. Nelle avventure che piacciono a me, i buoni combattono per la giustizia, la vedova e l’orfano, come gli antichi cavalieri cristiani. Non a caso Batman è il Cavaliere Oscuro».
Matteo Orlando