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Pippo Corigliano, portavoce Opus Dei
Pippo Corigliano, portavoce Opus Dei

“Siamo in missione per conto di Dio –  La santificazione del Lavoro” , edito da Mondadori, è l’ ultima fatica accattivante di Pippo Corigliano, l’ ingegnere e Direttore dell’ Ufficio Informazione della Prelatura Opus Dei.  Lo abbiamo contattato per telefono per saperne di più .

Ingegner Corigliano, come si spiega il titolo, almeno nella sua prima parte?

” Ho inteso scherzosamente, ma non troppo, prendere a prestito i Blues Brothers che mi sono molto simpatici.  Ma questo è solo l’ aspetto diciamo così frivolo. Poi ci sta quello serio. Siamo tutti in missione , almeno i credenti . La nostra vita, a seguire il Vangelo , è missione. Per questo possiamo serenamente dire che seguendo l’ insegnamento del Signore nel Vangelo, tutti noi siamo in missione per conto di Dio sulle orme del Figlio che certamente non si è risparmiato in tutto questo.  Magari noi siamo un poco tiepidi e ci vorrebbe maggior follia paolina”.

Veniamo alla seconda parte , la santificazione del lavoro che è uno dei postulati nella  spiritualità e nel pensiero del fondatore della Opus Dei  San Josè Maria Escrivà , di che cosa si tratta?

“La santificazione è  prima di tutto, il lavoro ben eseguito, correttamente svolto con amore e precisione , non per vanagloria personale, ma per amore verso il Signore. Ogni cosa, anche la più umile può farsi nella santificazione, anche un gelato. Persino il lavoro più umile, se ben svolto, è santificazione personale. Bisogna fare diventare straordinario quello che è ordinario. Poi esiste la santificazione nel lavoro, ovvero camminare nelle orme di San Giuseppe e del Signore che nella loro vita hanno lavorato ed anche in modo sodo. Loro non hanno oziato e sappiamo che l’ ozio è una brutta bestia. Non parlo di chi non lavora per disoccupazione , ma di chi volutamente ozia, due  cose  diverse. Infine bisogna che il cristiano nell’adempimento delle beatitudini della mitezza, sappia santificare l’ ambiente di  lavoro con il sorriso, la pace, la bontà”.

Veniamo all’ attualità di questi giorni.  Che cosa pensa della fuga di notizie vaticane e relativi libri?

“Una cosa molto brutta, sia la fuga, che la pubblicazione. Tuttavia mi sono fatta questa idea.  Dai libri emerge un Papa buono ed una Chiesa marcia. Ed è una conclusione azzardata e sbagliata. Quei libri non ostacolano il Papa anzi penso che lo rafforzino e gli diano coraggio. Piuttosto, vista la segretezza che ha ammantato le indagini preliminari vaticane direi che le cose da loro vanno meglio “.

Nei libri si parla di finanza vaticana, lo trova allarmante?

“Siamo alle leggende metropolitane, si esagera quando si toccano queste cose. Tanti si  indignano per lo Ior, ma quanti fanno lo stesso per quello che succede spesso nelle nostre banche che nulla hanno da invidiare allo Ior? Pensiamo dunque alle nostre banche”.

Qualcuno ha scritto che ci sono indagati che fanno parte dell’ Opus Dei…

” Siamo alle solite e devo dire che forse siamo l’obiettivo prediletto. Magari solo per la fedeltà alla Chiesa e al Papa o per la integrità del nostro apostolato e l’ attaccamento alla dottrina. Oggi sembra quasi vietato sollevare la benchè minima critica alla opera della Beata Teresa di Calcutta,  mentre su quello che ha fondato San Josè Maria è lecito dire di tutto”.

Bruno Volpe

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