di Mariella Lentini*
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Viene chiamato “Santo della gioia” o “maestro del buonumore”: infatti sorride sempre perché è un ottimista. Filippo Romolo Neri nasce a Firenze il 21 luglio 1515 da una ricca famiglia. Il padre Francesco è un notaio e la mamma Lucrezia da Mosciano muore quando il bambino ha solo cinque anni. Amante dei libri, Filippo studia filosofia e teologia. Si trasferisce, poi, a Roma dove fa il maestro per giovani di ricche famiglie. Ad un certo punto, però, nel cuore di Filippo cambia qualcosa. Va a vivere persino sotto i ponti perché rifugge dal lusso. Vive con poco e dona ai poveri tutto quello che possiede. Arriva per lui la vocazione di dedicarsi agli orfani senza casa né famiglia, i “bambini e ragazzi di strada”, senza fare distinzioni tra maschi e femmine.
Nel 1551 diventa sacerdote ed è il primo a fondare un oratorio, dove accoglie i bambini abbandonati a se stessi e impartisce loro il catechismo. Insegna loro anche a cantare. I suoi metodi educativi sono nuovi per l’epoca (i bambini venivano educati con punizioni dure e con le percosse) e la sua attività diventa famosa in tutta la città. Filippo crea la “pedagogia del buonumore” e si avvicina ai bambini con allegria. Scherza sempre e i ragazzi lo amano per questo. Invece i più conservatori avranno per lui solo critiche.
Una delle frasi che Filippo Neri ripete più sovente è: «State buoni, se potete». “Pippo il buono” (come viene chiamato) viene aiutato da molti cittadini nella sua missione. A lui si rivolgono folle di fedeli per essere confessati poiché il sacerdote ha il dono di saper leggere nei loro cuori. Secondo la tradizione, un giorno, mentre il sacerdote sta pregando, un globo infuocato gli entra nel torace e gli rompe due costole vicino al cuore. Questo segno mistico viene svelato solo quando, dopo la morte del santo, un medico constata che il cuore di Filippo Neri è più grande del normale e senza questo intervento divino non avrebbe potuto espandersi a sufficienza.
Il papa Clemente VIII per i suoi meriti desidera nominare Filippo cardinale, ma il santo rifiuta per umiltà: a lui interessa solo “Il Paradiso”. Si spegne a Roma il 26 maggio 1595 e qui viene sepolto, nella Chiesa di Santa Maria in Vallicella (Chiesa Nuova). San Filippo Neri è patrono di editori, insegnanti, educatori e giovani. Viene invocato contro i terremoti e i reumatismi. Protegge le articolazioni.
* Autrice del libro
“Santi compagni guida per tutti i giorni”