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di Mariella Lentini*

A volte il Signore, per farsi sentire, bussa alla porta degli uomini così forte, da lasciarli tramortiti. Solo un evento straordinario può risvegliarli dal loro torpore e condurli verso la conversione. Norberto, il cui nome in germanico significa “illustre del Nord”, è un giovane desideroso di divertirsi e di vivere nell’agiatezza. Nasce verso il 1080 a Xanten (Germania), in una nobile famiglia. Intrapresa la carriera ecclesiastica e diventato prete, frequenta la corte dell’imperatore Enrico V, tra banchetti, feste, comodità e lusso.

Un giorno una violenta tempesta si abbatte sul bosco che Norberto sta attraversando a cavallo. Un fulmine lo tramortisce lasciandolo, però, incolume. Quando rinviene è un altro uomo. Sente che Dio gli ha mandato un segnale. Norberto chiede al Signore che cosa voglia e si sente rispondere: «Abbandona il Male e fai il Bene». Pentito della sua condotta, il prete si spoglia di ogni suo avere e, a piedi scalzi, si dirige in Francia, da papa Gelasio II in esilio, per confessarsi e chiedergli il permesso di predicare.

Ottiene quanto richiesto e a Laon (Francia), nel 1121, fonda un monastero e l’Ordine dei Premostratensi, dal nome del luogo dove sorge il convento, la Valle Prémontré. Norberto e i suoi monaci indossano una tunica bianca, pregano giorno e notte, assumono poco cibo e vivono con l’essenziale, lavorano rendendo fertili i terreni, ospitano e curano poveri e orfani, divulgano tra le genti il Vangelo. Dai monaci “norbertini”, ai quali si aggiunge il ramo femminile, prenderanno spunto altre congregazioni che nasceranno nei secoli seguenti, come quella francescana e quella domenicana. Norberto predica, camminando scalzo anche d’inverno, in Francia, Belgio e Germania e nel 1126 viene nominato arcivescovo di Magdeburgo (Sassonia, Germania, sulle rive del fiume Elba).

Accetta l’incarico, ma evita ogni lusso per favorire i poveri. Per la sua opera di pacificatore tra diverse fazioni politiche e lotte civili, Norberto si merita l’appellativo di “Angelo della Pace”. Si narra, poi, che durante una Messa celebrata il giorno di Pasqua abbia guarito una non vedente. Muore a Magdeburgo nel 1134. È il patrono delle partorienti, per essere “rinato” a nuova vita. Il suo corpo riposa a Praga (Repubblica Ceca), nel Monastero di Strahov.

* Autrice del libro
“Santi compagni guida per tutti i giorni”

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