Mario Adinolfi è il battagliero, coriaceo, pugnace direttore del quotidiano on line La Croce, giornale cattolico. Con lui parliamo della teoria del gender e delle relative conseguenze.
Direttore Adinolfi, quali sono i lati negativi della teoria del gender che lei denuncia?
“E’ una teoria falsa. Del resto, una teoria che afferma la parità nell’ indistinto tra uomo e donna, tra maschile e femminile, la possibilità di transitare da un genere all’ altro, l’ irrilevanza della differenza tra uomo e donna con l’ obiettivo di puntare alla normalizzazione della omogenitorialità con la quale si nega al bambino di avere un papà ed una mamma, è falsa. Come è falso che si possa nascere da due maschi o due donne. La differenza dunque è incancellabile”.
Ci sono dei rischi per i bambini da questa teoria?
“Il rischio per i bambini, penso a quelli di tre anni turbati dalla circolazione di librini quali “Piccolo uovo”, è di essere utilizzati come oggetto di una sperimentazione sociologica. Per fortuna oggi molti genitori stanno reagendo, si organizzano, utilizzando i suggerimenti e gli strumenti operativi che sul quotidiano La Croce che io dirigo, ogni santo giorno forniamo. Ma direi ache che oggi siamo ben oltre il rischio. Siamo davanti ad un livello di relativismo antropologico ed etico che fa risuonare il campanello di allarme in tutte le menti dotate di qualche responsabilità”.
Crede che oggi esista il rischio di una sorta di dominio del pensiero unico, una specie di conformismo della informazione?
“Sì. I media sono imbevuti di ideologia gender e tentano di imporla come pensiero unico. Questa colonizzazione idelogica, come giustamente la chiama anche il Papa, tende ad estendersi anche nelle scuole”.
Qual è davanti a questo rischio, il compito dei cattolici?
“I cattolici, a mio avviso, devono imparare a comunicare con nettezza il loro punto di vista, non devono aver paura a cedere ad ambiguità o buonismi. Ci vuole una resistenza che deve essere intessuta di umanità perchè non si risponde ad una offensiva ideologica con un’ altra ideologia”.
Bruno Volpe