L’Arcivescovo di Pamplona e Tudela, monsignor Francisco Pérez González, ha celebrato negli scorsi giorni una Santa Messa di riparazione eucaristica che si svolgerà nella cattedrale di Pamplona, in seguito ad un vergognoso episodio di profanazione eucaristica. Il protagonista del gesto è Abel Azcona, “artista” al quale l’amministrazione della città della Navarra ha permesso una “mostra” sacrilega che consiste in 240 particole consacrate (che sono state rubate in Chiesa) che sono state disposte su un piano e compongono la parola “pederastia” (in spagnolo “pedofilia”).
Naturalmente sono partite le denunce dei cattolici locali che hanno intentato anche una causa contro l’autore della mostra per un reato contro i sentimenti religiosi e la profanazione, che sono regolati dagli articoli 524 e 525 del codice penale spagnolo. “Abbiamo dato il termine di giovedi 26 al Consiglio comunale di Pamplona per chiudere la mostra. Se non lo faranno, abbiamo deciso di ampliare la causa e coinvolgere il comune per complicità”, avevano dichiarato gli avvocati cristiani chiamati a difendere la dignità eucaristica di Nostro Signore Gesù Cristo. L’esposizione è stata successivamente rimossa.
Matteo Orlando
Io spero vivamente che venga punito col carcere duro, così l’abbozza e magari eventuali emulatori eviteranno di ripetere il gesto blasfemo e sacrilego, sicuramente demoniaco.