di Mariella Lentini*
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È regina dei Franchi, ma alle ricchezze e al lusso preferisce la vita umile delle monache e curare i poveri ammalati. La sua infanzia è tristissima. Radegonda nasce a Erfurt, nella Turingia (Germania) nel 518. È figlia del re pagano dei Turingi Bertario che nel 531 viene ucciso dagli invasori Franchi. La famiglia viene sterminata ma Radegonda, che ha dodici anni ed è bellissima, subisce un’altra sorte. Condotta con gli altri prigionieri, con la forza, a corte in Francia, la fanciulla cresce, diventa una ragazza colta, raffinata, buona e virtuosa, orientata verso la spiritualità e il Cristianesimo. Il brutale re dei Franchi Clotario I se ne invaghisce e intorno al 540 la costringe a sposarlo. Radegonda non può opporsi e così sopporta con pazienza, per dieci anni, il carattere violento del marito. Un giorno, però, il collerico re fa uccidere il fratello di Radegonda, unico parente della sovrana ancora vivo.
La regina, sconvolta, scappa per rifugiarsi nel Convento di Tours. Qui ad aspettarla c’è la suocera Clotilde (santa anche lei), mamma del re assassino, sofferente per il riprovevole comportamento del figlio. La regina ha tanta fede e crede in Dio. È umile, dolce, caritatevole, prova profonda pena per i più sfortunati, dedica con fervore il suo tempo ad assistere e a curare i poveri ammalati trasferendosi presso l’Abbazia di Saix. Re Clotario si arrabbia molto per la fuga della moglie. Pretende che ritorni subito a corte. Invia alcuni soldati con l’ordine di trovarla e riportarla al suo cospetto.
La leggenda narra che la sovrana riesce a scappare percorrendo un campo di avena che i contadini avevano appena seminato. All’improvviso l’avena comincia a crescere, molto velocemente, tanto alta da permettere alla regina di nascondersi e di sfuggire alla cattura dei soldati. Il marito, pentito, si rassegna a perdere la moglie: per la prima volta in vita sua piange e, dopo un anno, muore. Radegonda fonda, poi, un convento di monache a Poitiers intitolato a Nostra Signora e dedicato alla Santa Croce. L’ex regina di Francia muore nel 587, a Poitiers, attorniata dai sudditi, ricchi e poveri, uniti nella devozione e nel rimpianto per la loro splendida e buona sovrana. Viene invocata contro la scabbia.
* Autrice del libro
“Santi compagni guida per tutti i giorni”