“Sa che cosa le dico? Che mi sono stancato di questa farsa ed oggi metterei un panettone al posto di Gesù Bambino nel presepe spiegando la mia scelta, per fare comprendere visivamente il grado di consumismo e della secolarizzazione che imperano” Lo dice don Alfredo Antonelli, sacerdote abruzzese noto per le sue scelte controcorrrente, collaboratore di Huffington Post, responsabile locale di Libera, autore del libro “A piedi nudi”
Don Aldo, che cosa dice della polemica sul presepe? Davvero da fastidio ed è motivo di scandalo?
“Basta con questa finta polemica! Oggi il presepe viene strumentalizzato in modo indecente e lo scriva, da politici fascisti e persino atei. Costoro non si fanno nessuno scrupolo di usare il presepe e le scivolate di qualche dirigente scolastico per speculare e lucrare elettoralmente , per spiluccare voti. Mi chiedo: davvero frega loro qualche cosa del presepe? Salvini ha questo interesse reale? Pensi che certi politici tutto famiglia sono arrivati al secondo divorzio e allora che credibilità possono avere nel rivendicare valori cristiani? Siamo alla farsa. Il presepe è una cosa seria, e come tale merita rispetto, basta con questo finto buonismo offensivo”.
E allora?
“Io una volta ho fatto il presepe col Bambino avvolto nel filo spinato, a indicare come sia rifiutato e persino torturato, contraddetto. Un’ altra volta ci ho messo un Bambino nero. Oggi se dovesse rinascere il Bambino sceglierebbe una zattera di migranti. Se lo dovessi fare in una parrocchia, visto che vi ho rinunciato, in questo tempo metterei un panettone al posto del Bambino per fare capire il grado del consumismo e della secolarizzazione dei costumi”
Veniamo al Giubileo, le sono piaciute le foto pubblicate su San Pietro?
Per niente. Che cosa ci azzecca l’ ecologia, cosa importante, col sacro? Ho trovato quella cosa di cattivo gusto. Questo succede, purtroppo, quando la fede che è una cosa seria, si trasforma in spettacolo. Prendete le liturgie papali, dappertutto. Trasformano la messa in una sorta di grande evento mediatico, mondano, una spettacolarizzazione della fede. Io per esempio, detesto l’ uso dell’ incenso nelle messe, mi sa di riti pagani. Tornando a quella foto, le ho trovate una sorta di richiamo al New Age”.
Lei nel passato ha difeso il Sindaco di Roma, Marino, per quale motivo?
” Lui, il sindaco, ha cercato di portare un poco di trasparenza nella gestione della Capitale e penso alla discarica di Malagrotta. Probabilmente dava fastidio al Pd di Renzi. Marino, troppo laico per il Vaticano, troppo di sinistra per Renzi”.
Ma lo ha scaricato anche il Papa…
“Il Papa su quel punto è stato provocato dai giornalisti e alla fine ha replicato quasi stizzito. Probabilmente ha anche sbagliato nel rispondere, maggior prudenza sarebbe stata auspicabile. Ma mi domando: che cosa ci azzeccavano le domande insistenti dei giornalisti su Marino col viaggio americano? Erano tendenziose e forse preordinate o peggio commissionate”.
Bruno Volpe
Vorrei ricordare a questo sacerdote che l’ incenso è uno dei doni dei Re Magi e che è citato nel Cantico dei Cantici….tutto questo paganesimo non lo vedo. La sua uscita mi ricorda quella di Giuda verso la donna che rese omaggio a Cristo con il profumo.
La spettacolarizzazione della fede in cosa consiste di preciso? Nei riti preparati con cura, forse? Nel dare la possibilità a chi è a casa ( magari anziano o ad accudire un malato) di seguire la messa in TV, magari godendosi anche una bella inquadratura o un bel canto?
In tutta franchezza se al posto del sacrificio eucaristico un prete vede lo spettacolo…..c’è da farsi cadere le braccia!!!!! Io vedo molta più spettacolarizzazione nei suoi provvedimenti.
Non escludo che qualcuno voglia il presepe solo per apparenza, ma a questo sacerdote dovrebbe importare lo spirito con cui il presepe lo fanno e lo desiderano quelli che credono veramente; la parabola del buon grano e della zizzania dice niente?
Una rinfrescatina al Vangelo (e a san Francesco, visto il tema) non farebbe male a questo prete che si esprime e agisce come un ragazzino delle superiori all’ assemblea di istituto.
Se proprio ci tiene, che dia lui esempio di non spettacolo, stando magari in confessionale, come San Pio o il santo curato d’ Ars. E se vuole dare esempio di povertà alla Chiesa ( che, a suo dire, ne ha bisogno) che rinunci a quello che ( poco ma più di zero) gli passa la Chiesa in quanto prete, rinunci alle collaborazioni e alle interviste, si scrivesse un CV, lo mandi alle aziende, stia con il fiato in sospeso per un colloquio, sperando che dopo mesi lo chiamino, magari lontano da casa; quella volta dovrà prendere appartamento, pagare cauzioni e quant’ altro….e poi dopo 1 anno può anche ritrovarsi punto e a capo. E ricordi che dovrebbe badare a ogni singolo euro che spende. Ma si otterrebbe qualcosa di positivo….non avrebbe più tempo per denigrare la Chiesa e tediare il prossimo con le sue baggianate.
Volevo chiarire: quando ho parlato di lezioni di povertà della Chiesa, ho sottolineato che sono quelli come Farinella a dire che la Chiesa bha bisogno di lezioni…..ci tengo a dire che io non sono di quelle persone che vorrebbero la svendita di terreni o beni artistici.
Se poi c’è qualche ecclesiastico che va dietro alle ricchezze, questo fa parte della fragilità umana.
Scusate, Antonelli, non Farinella
Anche Farinella comunque mi sembra che abbia gli stessi pensieri….