di Pietro Licciardi
NATO IN INGHILTERRA, GRAVEMENTE MALATO, SI VEDEVA NEGATA L’OPERAZIONE. GRAZIE AL GOVERNO ITALIANO E’ STATO TRASFERITO AL BAMBIN GESU’ DOVE SARA’ CURATO.
Questa volta è andata bene; non ci sarà un altro caso Charlie Gard, Alfie Evans e Indi Gregory, i bambini affetti da gravi patologie che i giudici inglesi hanno fatto morire negando loro i supporti vitali e il trasferimento in Italia, dove sarebbero state date loro le cure necessarie per salvare, forse, loro la vita ma sicuramente per arrivare naturalmente alla morte circondati dall’amore dei propri genitori.
Grazie al deciso intervento della nostra diplomazia e alla disponibilità dell’Ospedale Bambin Gesù di Roma D.M., un neonato di un mese venuto alla luce in Inghilterra da padre italiano e madre nigeriana, affetto da «una gravissima malformazione cardiaca», come hanno informato i medici del Bristol Royal Hospital for Children dove è venuto alla luce, ha potuto raggiungere l’Italia a bordo di un C130 della 46ma Aerobrigata di Pisa. Il nostro Governo ha infatti raccolto l’appello accorato del padre del piccolo che si è rivolto all’avvocato Simone Pillon che ha curato l’aspetto giuridico della vicenda.
La mobilitazione tempestiva delle istituzioni italiane e l’immediata disponibilità del Bambin Gesù hanno battuto sul tempo la macchina burocratico-giudiziaria britannica, già pronta a far fare a D.M. la stessa fine riservata agli altri bambini, proseguendo sulla strada omicida ed eutanasica imboccata nel Regno Unito. Una ambulanza attrezzata è stata così caricata sull’aereo della nostra aeronautica militare alla volta di Bristol per prendere a bordo il piccolo ammalato che è stato subito sottoposto a Roma ad un delicatissimo intervento che l’ospedale inglese non era disposto ad eseguire.
Il padre del neonato ha voluto ringraziare tutti coloro che hanno partecipato a questa operazione di salvataggio: Giorgia Meloni, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano, la nostra diplomazia, l’Aeronautica militare. E anche i medici inglesi, «per aver seguito nostro figlio e aver autorizzato il trasferimento senza frapporre ostacoli».
InFormazione cattolica augura a D.M. di vincere la sua battaglia, cominciata con questo piccolo miracolo di cui noi tutti possiamo andar fieri.