di Daniele Trabucco
La Costituzione repubblicana vigente, all’art. 82, prevede la facoltá per i due rami del Parlamento di istituire delle Commissioni di inchiesta le quali possono essere monocamerali o bicamerali al fine di svolgere un sindacato ispettivo e conoscitivo su argomenti di pubblico interesse. Com’é noto, la legge ordinaria dello Stato 05 marzo 2024, n. 22 ha istituto una Commissione bicamerale (con deputati e senatori) con lo scopo di “indagare” in merito alla gestione dell’emergenza sanitaria causata dalla diffusione dell’agente virale Sars Cov2. Apparentemente, il partito di maggioranza relativa, Fratelli d’Italia, sembra aver adempiuto una delle promesse della campagna elettorale del 2022, ma in realtá, al di lá delle audizioni e dei documenti che saranno prodotti, non accadrá alcunché di significativo. In primo luogo, proprio il fatto di assicurare la doverosa rappresentanza proporzionale dei gruppi parlamentari, come prescrive il Testo fondamentale, pone le premesse per un sistema di veti incrociati. Del resto, non dimentichiamo che, a prescindere da alcune singole voci discordi, Lega e Forza Italia, che sostengono il Governo Meloni, hanno sempre approvato la normativa emergenziale dell’Esecutivo Draghi (dall’obbligo vaccinale alla certificazione verde Covid-19). Pertanto, pur essendo forze di maggioranza parlamentare, difficilmente esprimeranno valutazioni negative drastiche e nette, pena il delegittimare il loro precedente sostegno politico. In secondo luogo, il testo di legge istitutivo della Commissione e poi pubblicato nella Gazzetta Ufficiale esce, dopo il monito del Quirinale, fortemente ridimensionato, in quanto sussisteva il rischio di una sovrapposizione sia con l’attivitá della magistratura ordinaria, sia con quella della stessa Corte costituzionale che avrebbe dato, e forse potrebbe ancora dare, adito a conflitti di attribuzione tra poteri dello Stato. In terzo ed ultimo luogo, e lo dimostra la storia delle numerose (e spesso inconcludenti) Commissioni di inchiesta di questo Paese dal 1948 ad oggi, oltre a relazioni e a documenti conclusivi certamente importanti ed utili in ragione dell’autorevolezza scientifica dei consulenti e degli auditi, le responsabilitá rimarranno molto probabilmente vaghe e indeterminate anche al fine di evitare la creazione di un precedente, ovvero servirsi della Commissione d’inchiesta per mere finalitá politiche che non giova neppure a Fratelli d’Italia.