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di Francesco Bellanti

Qualche anno fa vidi padre Serina fa a un incontro culturale organizzato al Palazzo Ducale, mi ha subito riconosciuto, nonostante la mascherina (tempo di Covid), e mi ha salutato affettuosamente. A quasi novant’anni, ascoltava silenziosamente e con attenzione i relatori, lui che con la sua cultura di tutti i relatori che passano da questo paese farebbe un fascio e che invece fa della sua umiltà la più grande delle virtù.

Perché padre Serina, l’ho detto più volte qui, è un fine intellettuale, grande uomo di cultura, scrittore, oltre a essere il prete che ha dato di più alla sua comunità e che meriterebbe un monumento solo per questo.

Padre Serina ha dietro di sé 68 anni di Sacerdozio, di servizio glorioso a Dio e alla comunità palmese. Padre Serina è un benefattore dell’umanità, un uomo integro moralmente, un grande sacerdote, forse il più grande prete che questa terra abbia avuto, esempio veramente luminoso per tutti e per i futuri sacerdoti. È un grande pastore di anime, che si è speso in tutti i settori della vita civile e religiosa a favore della sua comunità e dei più deboli, dei migranti, degli esclusi. Uomo umile, che innalza gli altri, che si serve della sua grandezza per innalzare gli altri. Amatissimo dappertutto, anche all’estero. È il prete che ha celebrato il mio matrimonio, è mio amico personale da quasi mezzo secolo, e di questa amicizia sono onorato. Segue anche con grande attenzione il mio percorso esistenziale, umano e letterario, in modo talvolta critico ma sempre educato. È stato – e ha fatto anche un bell’intervento – alla presentazione del mio libro “Dialogo con il Führer – Giorni d’estate a Berchtesgaden all’I.I.S. “G.B. Odierna” di Palma di Montechiaro, il 22 novembre 2019, e ha comprato “Il Cardinale e il labirinto di Dedalo” pubblicato nel 2020. Quando ebbi l’idea, diciamo pure l’ispirazione, di scrivere un libro su Isabella Tomasi di Lampedusa, gliene parlai, lui mi disse “è un personaggio difficile, fai attenzione, ma, dopo avere scritto un libro su Hitler, ce la farai”. Gli è stato poi donato il libro su Isabella Tomasi. (Isabella Tomasi di Lampedusa, nome secolare di Suor Maria Crocifissa della Concezione, è sepolta nel Monastero delle Benedettine, luogo sacro dove visse e morì).

Spero che gli sia piaciuto questo libro – che è pervenuto ed è stato apprezzato anche dal compianto professor Gioacchino Lanza Tomasi, grandissimo musicologo ed erede morale e storico della nobile famiglia, da importanti esponenti della Curia e da amici e intellettuali di grande spessore culturale. Lunga vita ancora al più grande prete di Palma di Montechiaro.

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