Rappresenta sicuramente un mostro sacro del teatro, del cinema ed anche della tv, ma tutto questo non ne scalfisce il tratto umano. Parliamo di Giancarlo Giannini, attore di lungo corso, con il quale La Fede Quotidiana, Chiesa, Papa e persino di corvi vaticani. Insomma, una chiacchierata a tutto tondo.
Giannini, lei si reputa credente?
Certamente e non mi vergogno di affermarlo. Tuttavia, la mia idea sulla fede la colloca in un fatto personale, direi intimo da non sbandierare o imporre come fosse una specie di arma impropria. Ciascuno, nel suo privato, si senta libero di pensarla come meglio crede, nel pieno rispetto di tutti.
Parliamo del suo rapporto con la fede, allora…
Io ci credo e non per tradizione o abitudine. Non posso negare che sia un cattivo fedele sotto il profilo della frequenza alla messa, spesso non ci vado, per motivi di lavoro, e certamente mi rendo conto di non rappresentare un modello, un esempio. Mi rincresce tutto questo.
La aiuta il credere nelle sue scelte?
Mi sento sorretto dalla mia fede, specialmente nei momenti di dubbio, di incertezza, nel tempo difficile o nella prova. Ritengo che da questo punto di vista , la fede sia un grande aiuto e un prezioso alleato.
La convince la guida della Chiesa di Papa Francesco?
La mia idea era e rimane questa: paragonare o fare classifiche di Papi non costituisce una cosa seria. Ogni Papa ha il suo stile, il suo modo di essere e dunque non possiamo pretendere dei cloni. Per esempio, Benedetto XVI aveva un suo stile, Francesco un altro, ma gratta gratta il Magistero, con le dovute divergenze espressive, rimane identico. Penso che Papa Francesco stia continuando con rigore e con rinnovata forza, quel cammino di ricerca della trasparenza avviato dal suo predecessore. Non so se ce la possa fare, ma ci sta provando.
Che modello di Chiesa ha il testa Giannini?
Una Chiesa povera e dei poveri, legata ai valori del Vangelo e dunque approvo le scelte del Papa che cerca di fare calare la Chiesa in questo paradigma. Del resto, amo San Francesco e penso che la Chiesa debba ispirarsi ai suoi valori. Ho trovato bellissimo che il Papa abbia scelto di chiamarsi Francesco, primo nella storia della Chiesa. Anche questo un segno di divergenza col passato e forse motivo di cambiamento, speriamo bene.
Eppure avvengono dentro la Chiesa scandali, fughe di notizie, svolazzano corvi…
La Chiesa ha un passato tanto grande e forte che queste cose non la devono turbare. Ha superato situazioni e tempi certamente peggiori e dunque che cosa volete che sia il caso dei corvi, una piccola parentesi, certamente negativa, ma pur sempre una breve parentesi.
Da credente la ha turbata?
Le sembra strano, ma dico di no. Un poco per quanto ho esposto prima, poi per la ragione che le persona cattive o poco leali esistono in ogni luogo e dunque possono stare anche nella Chiesa. Penso che a quei presunti corvi e alla fuga di notizie si sia data troppa importanza e che quel fatto non meritasse tanto spazio. In fondo, i corvi cercano clamore mediatico, cosa che hanno avuto. La Chiesa va avanti anche dopo questo episodio, state sereni.
Bruno Volpe