“I libri di Nuzzi e Fittipaldi? Una operazione giornalistica e mediatica molto discutibile e direi anche professionalmente scorretta”. La bocciatura senza appello arriva da un big del giornalismo, Bruno Pizzul, signore indimenticabile delle telecronache, intervistato da La Fede Quotidiana sulla sua vicinanza alla fede cattolica, mai nascosta.
Pizzul, siamo nel corso del Giubileo, che impressione ne ha?
Come tutti sanno il Papa ha voluto dedicare questo anno giubilare alla misericordia: è un giubileo tematico. Da questo punto di vista possiamo dire che il Papa ha avuto vista molto lunga, quasi profetica.
In che senso, scusi?
Nel senso che abbiamo tutti bisogno di misericordia, del perdono e della vicinanza alle urgenze dei fratelli. Il mondo vive ed attraversa un momento difficile, solcato da incomprensioni e violenza, penso al terrorismo che uccide follemente nel nome della religione. Tutto questo non ci deve mai portare a reazioni violente, in quanto la violenza genera valori negativi. Apprezzo molto il Papa che richiama ad una risposta nel nome del perdono e della tolleranza. Non penso che le bombe rappresentino, come sta accadendo, una risposta credibile. Certamente qualche cosa va fatta, tuttavia le bombe non ci portano lontano e alla storia delle bombe intelligenti io non credo. Alla fine, i disagi maggiori e le perdite sono sempre per i civili e non per i terroristi.
Insomma, lei approva la posizione assunta dal Papa…
Io credo al valore della pace e del perdono, ecco il motivo per il quale apprezzo le scelte del Papa e spero che questo Giubileo, momento di grazia, ma anche di sintesi, possa aiutare il mondo a camminare sulla via della fratellanza.
Che cosa altro la colpisce del giubileo in corso?
Il fatto, anche questo unico e innovativo, che il Papa lo abbia di fatto allargato alle diocesi, che non sia solo un fatto solo romano, anche se certamente Roma conserva la sua caratteristica di centro del cattolicesimo. Tuttavia, il Papa ha inteso mostrare la sua idea di una Chiesa cattolica aperta al mondo.
Veniamo al caso dei corvi nel Vaticano, che idea ne ha ricavato?
E’ una cosa molto brutta e antipatica e non penso che sia stata architettata per motivi di pulizia o moralizzazione come si vuole fare credere. Mi auguro che alla fine arrivi un giudizio esemplare.
Lei avrebbe pubblicato i libri di Nuzzi e Fiipaldi?
Faccio una premessa. Quei testi ovviamente sono stati un successo editoriale, ma non saranno libri che passeranno alla storia. La Chiesa cattolica non rappresenta quella sorta di verminaio descritto e che si vuole far credere. Opera tanto bene e spesso ce lo dimentichiamo. Nuzzi e Fittipaldi farebbero bene come tanti altri critici, a valutare quanto di buono la Chiesa fa al mondo e alle persone e dunque questi libri sono figli di scandalismo. Personalmente io quelle notizie, sia per il loro contenuto, sia per il modo dubbio di conseguimento, non le avrei mai pubblicate. Siamo davanti al caso di un giornalismo scandalistico, e direi persino scorretto dal punto di vista etico. Una operazione molto dubbia.
Bruno Volpe