L’importante sito di informazione religiosa in lingua spagnola Infovaticana ha decretato che il cardinale Robert Sarah, prefetto della Congregazione per il Culto Divino, è il personaggio dell’anno per il 2015. Il cardinale guineano è stato scelto “per la sua difesa della cristianità nei confronti di due grandi minacce diaboliche: il fondamentalismo islamico e la teoria del gender”. Il suo discorso al Sinodo straordinario sulla famiglia ed il suo recente libro “Dio o niente” sono da considerarsi due capisaldi della cristianità contemporanea.
In particolare, “Dio o niente” è stato uno dei casi letterari dell’anno, ed ha avuto grande risalto anche la dedica al libro fatta dal papa emerito Benedetto XVI, il quale ha rimarcato che la testimonianza della chiesa africana, con la sua vita spirituale dinamica “ha una grande importanza per la Chiesa universale”. Benedetto XVI ha poi lodato il testo per aver rimarcato le teorie tradizionali della Chiesa sulla “centralità di Dio”, sulla “celebrazione della liturgia” e sulla “vita morale dei cristiani”. Il prefetto della Casa Pontifica, monsignor Georg Ganswein, ha invece comparato Sarah a papa Gelasio, l’ultimo papa africano, che attraversò il mediterraneo per affrontare le invasioni barbariche.”
Robert Sarah fu ordinato sacerdote il 20 luglio 1969 e poco dopo inviato a Roma, dove si laureò in teologia presso la Pontificia Università Gregoriana, dopo essersi formato al Pontificio Istituto Bliblico. Dopo aver studiato all’Istituto Biblico di Gerusalemme, ottenne anche un dottorato in sacra scrittura. Tornato in Guinea, fu nominato parroco e, successivamente, divenne rettore del seminario minore di Kindia, dove si fece notare per la sua rigidità nei confronti delle persone che non riteneva idonee al sacerdozio. Nel 1979 fu consacrato arcivescovo: ad appena 34 anni era il più giovane del mondo. Nominato da Giovanni Paolo II segretario della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli nel 2001, nel 2010 fu nominato alla guida del Pontificio Consiglio Cor Unum. Papa Francesco lo ha poi designato, nel novembre del 2014, alla prefettura della Congregazione per il Culto Divino e, da allora, è il supremo custode della liturgia nella Chiesa cattolica.